UNA VACANZA NON DESIDERATA
Non avremmo certo voluto trovarci in questa situazione spiacevole per tutti, ma purtroppo ci siamo con tutti voi.
Avremmo voluto continuare a proporre novità proprio perché i tempi sono così bui, ma abbiamo notato che i nostri collaboratori sono in condizioni d’animo che li rende in qualche modo incapaci di continuare a scrivere.
Tutto quello che avevamo preparato per il sito è in fase di esaurimento.
Siamo stati a lungo in grande vantaggio nella programmazione, ma quando è arrivato questo terribile mostro alieno, poco per volta, ci siamo accorti di non ricevere più materiale dai collaboratori.
Forse perché non ci sono film da vedere, forse perché le ‘convention’ non saranno più fatte, forse perché la gente non ha nessuna voglia di lanciarsi in disquisizioni critiche, né in ricordi…
Questo strano atteggiamento degli scrittori non è una caratteristica solo italiana. Per esempio, pochi giorni fa ho ricevuto due mail da parte di Mary Robinette Kowal, la quale sta scrivendo un nuovo romanzo che si intitola “The Spare Man.” Io e altri, facciamo parte del suo gruppo di lettura: un incarico che si dice di Beta Reading.
In pratica ogni tanto l’autrice invia un capitolo e chiede ai Beta Readers di farle conoscere le loro sensazioni: qualcosa come, questo brano mi confonde; questa trovata è molto buona; questo fatto non si accorda con ciò che hai detto nel capitolo x…
Insomma lei scrive e chi legge cerca di dare una mano per migliorare (se possibile) la qualità della storia.
Nella prima mail di Mary Robinette, che ho ricevuto intorno all’una di notte del 25 marzo, la scrittrice inviava il suo capitolo 11 e specificava: “Ho dovuto lavorare su del materiale relativo alla SFWA, che era importante, ma che tuttavia mi ha mangiato quasi tutta la settimana. Ho l’impressione che la scrittura possa essere un fatto abbastanza sporadico da questo momento in poi.”
Ricordo che SFWA è la società di autori che organizza i Nebula.
Invece, stranamente, nella stessa data, con arrivo però alle ore 17:23, ricevo anche il Capitolo 12: “Ieri è stata una bella giornata per scrivere.”
Questi contatti col mondo mi fanno bene, anche se io stesso trovo complicato mettermi a scrivere, tranne, ogni tanto, scoprire un giorno giusto.
Per quel che riguarda i Nebula, di cui si è accennato, spiegano sul sito: “La Conference per i Nebula 2020 si trasformerà in un incontro completamente virtuale, che sarà vissuto in maniera interattiva dal 29 al 31 maggio. La nostra idea è di ricreare l’essenza della Nebula Conference, anche se con un nuovo formato. Noi vogliamo che i partecipanti si elevino nei contenuti, che gioiscano della comunità coi loro colleghi e abbiano insomma la possibilità di festeggiare.”
Quindi cosa faremo?
Noi seguiremo i Nebula, naturalmente, ma cosa faremo sul nostro sito?
Molto semplice: chi volesse inviare materiale nuovo alla Redazione, lo faccia assolutamente. Noi non siamo chiusi.
Tuttavia, se non riceveremo nulla di nuovo, cominceremo a ripubblicare vecchi articoli, qualche racconto un po’ dimenticato e che secondo noi vale la pena di essere riletto, fino a quando non saremo fuori da questo terribile e fastidioso problema. Se avete delle richieste particolari, fatecelo sapere, vedremo di potervi accontentare.
Comunque stiamo preparando una “sorpresina” per tutti voi, quindi: leggeteci ancora!
Quindi gradiremmo che restiate in contatto mentre si sviluppa la primavera e mentre tutto il mondo, sperabilmente, guarisce.
Grazie.
Franco Giambalvo
Appassionato di fantascienza da sempre, ma ha scoperto di esserlo in quarta elementare quando lo hanno portato a vedere "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin: era il 1953 e avrebbe compiuto nove anni in quell'autunno. In seguito ha potuto scrivere con l'aiuto di Vittorio Curtoni e ha pubblicato un romanzo, del tutto ignorato, dagli Editori e dai lettori. Ma non si lamenta troppo: ama la fantascienza!