Jack Kirby e la Solar Legion (1940)
Jack Kirby (1917-1994) è un nome che non ha bisogno di presentazioni per qualunque appassionato di fumetti, legato com’è alle saghe dei supereroi Marvel, dei quali, soprattutto negli anni ’60, fu uno dei principali disegnatori, con il suo stile “marmoreo”, personalissimo e inconfondibile.
La sua carriera in realtà fu molto più variegata e la sua produzione sterminata cominciò già nel 1935, come collaboratore dello studio d’animazione dei fratelli Fleischer, per poi passare al fumetto l’anno dopo.
Nel 1940 Kirby ideò una serie di fantascienza intitolata Solar Legion; Kirby scrisse e disegnò due episodi, e il suo agente li vendette alla Tem Publishing, una piccola casa editrice, che chiese a Kirby di realizzare un altro episodio che facesse da prologo agli altri due.
Kirby accettò, e questo episodio fu pubblicato sul n. 1 di Crash Comics Adventure, datato maggio 1940. L’editore cambiò un po’ il formato delle tavole e non pubblicò il nome dell’autore. La rivista durò solo 5 numeri, fino a novembre 1940, e Solar Legion si concluse così, sulle pagine di Crash, con il quinto e ultimo episodio. La cosa è dibattuta, ma sembra che Kirby si sia limitato a sceneggiare il quarto e quinto episodio, che furono disegnati da un altro artista rimasto anonimo, che però cercò di imitare lo stile di Kirby.
Protagonista della serie è Adam Starr.
Nel primo episodio (il terzo a essere realizzato), siamo in un remoto futuro in cui l’umanità ha colonizzato l’intero sistema solare, ma i traffici fra i pianeti sono infestati dai pirati spaziali.
Starr è un poliziotto che propone a un non meglio specificato “Consiglio” di istituire un corpo di polizia spaziale dedicato a contrastare la pirateria: la Legione Solare. La proposta è subito accolta alla quarta vignetta, e in men che non si dica Adam e altri due agenti partono alla volta di Venere per debellare Arthak, un pirata umano a capo di una banda di uomini-pesce venusiani. Nella battaglia i due agenti perdono la vita e Adam viene catturato e lasciato alla mercé di un gigantesco verme, ma la flotta delle Legione, avvisata da un messaggio radio lanciato in extremis, interviene a salvarlo e nel giro di due vignette Arthak e la sua banda vengono sterminati.
La trama è raffazzonata e in sole cinque pagine alterna lungaggini (il pippone che Arthak fa a Starr dopo averlo catturato) a passaggi affastellati in troppa concisione (il finale).
Gli stessi disegni appaiono grossolani: è vero che Kirby è ancora agli inizi e non ha ancora sviluppato lo stile corposo e dinamico tipico della sua maturità, ma qui siamo comunque al di sotto degli standard del Kirby anni ’30-’40. È probabile che Kirby abbia scritto e disegnato in fretta e furia, per soddisfare l’imprevista richiesta dell’editore.
Il secondo episodio di Solar Legion è decisamente migliore, nonostante presenti palesi incongruenze narrative rispetto al primo.
Stavolta abbiamo una datazione precisa (l’anno 2140) e le prime tre pagine ci presentano la situazione.
Il colonizzato sistema solare è infestato da Black Michael, un capo-pirata che, con le su armi a laser, riduce le astronavi a “meteore fiammeggianti”, bombarda gli insediamenti umani e sparge nello spazio cadaveri fluttuanti e relitti d’astronavi.
Ma Adam Starr, dalla sua base su Io, attacca di quando in quando le navi di Black Michael, il che da coraggio ai coloni sparsi per il sistema solare, che organizzano difese armate contro i pirati. Ciononostante Black Michael continua le sue razzie, ma Adam localizza la sua base segreta su Plutone, e, tutto solo con la sua astronave da combattimento, la raggiunge e la distrugge.
Come dicevo, questo è in realtà il primo episodio realizzato da Kirby, e questo spiega le incongruenze con l’episodio pubblicato in precedenza: la Legione Solare non esiste ancora (le didascalie rimandano la sua nascita al prossimo episodio) e Adam Starr agisce da solo.
Testi e disegni sono decisamente migliori rispetto al primo episodio: anche se solo in cinque pagine, didascalie e disegni danno uno sfondo convincente, e questi ultimi sono ricchi di dettagli fantasiosi e suggestivi, le scene d’azione hanno dinamismo e drammaticità, e il tratteggio dei personaggi ha una sua profondità.
Curiosa una vignetta della terza pagina che mostra una non meglio precisata metropoli “nel sistema solare”: i palazzi e gli aerei che la sorvolano sembrano usciti da Metropolis, il celebre film di Fritz Lang.
Nel terzo episodio passiamo all’anno 2260 (!?) e la Legione Solare è formata e in piena attività.
Il ricco allevatore Wade chiede a Adam Starr di ritrovare sua figlia Julie, dispersa mentre volava su Marte. Adam accetta e si reca su Marte insieme alla guida marziana Darek.
Dopo lunghe ricerche delle tracce vengono ritrovate lungo un immenso canale d’acqua in cui vive il gigantesco serpente Gansha, che, secondo Darek, ha mangiato la povera Julie. Adam viaggia con un velivolo che all’occorrenza diventa sottomarino e con esso s’immerge nel canale, dove incontra lo spaventoso Gansha.
A fatica, Adam riesce a sfuggirgli, ma subito dopo viene catturato da una banda di pirati subacquei, e portato al cospetto del loro capo, che altri non è che Black Michael, sopravvissuto 120 anni prima (!!!) all’esplosione del suo covo. Anche Julie è sua prigioniera, e Michael decide di espellere lei e Adam nel canale tramite una camera stagna, in modo da lasciarli in pasto a Gansha. E per essere sicuro che muoiano in quel modo li dota di un casco a ossigeno.
Ma Adam ha una pistola laser nascosta nella tuta e con quella uccide il serpente e buca le pareti della base di Black Michael, così l’acqua la invade e i pirati muoiono annegati con il loro capo.
Purtroppo il punto debole di questo terzo episodio sono proprio i disegni, decisamente grossolani e rozzi nel tratteggio dei personaggi ma anche nel descrivere la base pirata.
Solo negli sfondi di Marte, Kirby ritrova una vena felice e fantasiosa e il suo Gansha ha una certa spaventosa ricchezza di particolari. La trama, azzeccata nella prima parte, crolla nella seconda, scontata e piena di buchi, a cominciare dalla sorte di Julie: non si spiega infatti né perché Black Michael l’abbia rapita né perché la voglia uccidere, per non parlare della gigantesca inondazione finale, causata dal raggio laser di una semplice pistola.
Nel quarto capitolo è in corso una specie di guerra civile su Saturno.
Le forze del buon Mayo contrastano quelle del malvagio Zara: quale sia il motivo del contendere non è chiaro. Adam Starr raggiunge il pianeta in incognito per capire la situazione, ma le astronavi di Mayo lo raggiungono e catturano. Mayo vuole ucciderlo, convinto che stia dalla parte di Zara, ma Adam, sapendo che un’eclisse è prossima, si spaccia per un mago potente capace di oscurare il sole, e così Mayo si convince delle sue buone intenzioni (!!??).
Adam guida così un attacco contro le basi di Zara, e questi in rappresaglia bombarda le città fedeli a Mayo. Adam attacca allora, da solo, la base di Mayo, ma viene catturato. Solo sferrando un cazzotto a Zara, Adam fugge e sale a bordo dell’astronave personale di Zara, che a sua volta lo attacca con il “cannone all’etere”, capace di congelare. Adam se la vede brutta, ma le navi di Mayo arrivano in tempo per salvarlo e distruggere le basi di Zara.
Come si può capire, tutta la trama è raffazzonata e sembra buttata giù casualmente. Chiunque sia l’autore dei disegni, non brillano per sottigliezza, ma hanno una loro efficacia, soprattutto nelle scene di combattimento aereo. Interessante, e di lì a poco profetica, la descrizione della guerra come un massacro di civili bombardati dall’alto: chissà se Kirby abbia preso spunti da guerre all’epoca recenti come quella d’Etiopia o quella di Spagna.
Nel quinto e ultimo episodio di Solar Legion, Adam Starr raggiunge Giove per creare una postazione della Legione.
Il pianeta, governato da Falken, sembra in pace, ma Noren, un “dissidente politico”, spiega a Starr che in realtà i coloni di Giove sono oppressi da una spietata tirannia. E infatti Falken trama una trappola per impedire la nascita della Legione Solare su Giove: durante una parata militare di astronavi, che simuleranno un battaglia con proiettili finti, dei proiettili veri colpiranno l’astronave di Adam, uccidendolo. Ma Noren scopre il complotto e sale in incognito come pilota di Adam, e risponde all’attacco con altrettanti proiettili veri di cui si è premunito. Tornato a terra, Adam viene affrontato da Falken in persona e dai suoi sgherri, ma Noren arriva in soccorso di Adam e uccide il tiranno. Pace e benessere ritornano su Giove.
Poco da dire su questa storia. La trama è al solito affastellata in cinque pagine e il disegno non mostra particolari voli. Jack Kirby in effetti non è mai stato un grande sceneggiatore, e il suo sostituto alle matite lo fa rimpiangere.
Poco dopo aver concluso l’esperienza di Solar Legion, Jack Kirby incontrò Joe Simon, uno sceneggiatore free-lance che lavorava anche per la Timely, una piccola casa editrice di fumetti che anni dopo avrebbe preso il nome di Marvel. Insieme, Simon e Kirby elaborarono una serie intitolata Captain America, che fu pubblicata dalla Timely… ma questa è un’altra storia.
In copertina alcune vignette del secondo episodio di Solar Legion
Mario Luca Moretti
Altri interessi oltre al cinema e alla letteratura SF, sono il cinema e la la letteratura tout-court, la musica e la storia. È laureato in Lingue (inglese e tedesco) e lavora presso l'aeroporto di Linate. Abita in provincia di Milano
Molto interessante.