PRIMA VISIONE – CENTO PAROLE
Nel racconto che segue, ambientato in una sala chirurgica ipertecnologica, un uomo ha avuto un’operazione, dal cui esito arguiamo che la felicità sia solo un punto di vista.
t.c.b.
Prima visione, di Marco Bizzarri
Gli tolsero le bende lentamente e subito notò il leggero riverbero della luce attraverso le palpebre ancora chiuse.
Non nutriva troppe speranze, ma quel microimpianto nanotecnologico lo stava davvero portando alla vista, radicalizzando le sue emozioni più intense.
Gli dissero di aprire piano le palpebre e il mondo iniziò a riversarsi dentro di lui catalizzandone le sinapsi: incrociò per la prima volta gli occhi azzurri del medico, entrò nelle pupille, vide le cellule in formazione, gli atomi… poi improvviso, in un fremito, il nulla.
«Morte da ipervisione» dissero… «Esperimento fallito», mentre abbassarono le palpebre incastonate in un viso finalmente sorridente.
Questo racconto è World © di Marco Bizzarri. All rights reserved.
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Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.