PHANTASM DI DON COSCARELLI
Nel panorama del cinema horror degli anni Settanta, quello di film seminali come Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre, Tobe Hooper, 1974), Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes, Wes Craven, 1977) o Halloween (John Carpenter, 1978), risalta un piccolo film, realizzato in famiglia da un gruppo di amici, che segue altre strade e che ci ha regalato uno dei più inquietanti villain che la storia del genere ricordi. Stiamo parlando di Phantasm (in Italia uscito col titolo di Fantasmi) e del suo protagonista, il Tall Man.
Uscito nel 1979, ideato, prodotto e diretto dall’esordiente e poco più che ventenne Don Coscarelli, il film narra di Mike (Michael Baldwin), un ragazzo i cui genitori sono morti in un incidente d’auto, che vive insieme al fratello maggiore Jody (Bill Thornbury). Mike vive nella costante paura di perdere anche il fratello cui, per forza di cose, è molto legato. Durante un funerale, nota la presenza di uomo molto alto (ribattezzato da lui stesso Tall Man) che si aggira tra le lapidi e che, apparentemente senza fatica, solleva una pesante bara da solo e, invece di seppellirla, la rimette nell’auto funebre. Si tratta del becchino del paese su cui il ragazzo decide di investigare coinvolgendo anche Reggie (Reggie Bannister), un amico del fratello. I due si troveranno così a vivere esperienze sempre più strane e terrificanti, fino al sorprendente e fantascientifico twist finale.
Il Tall Man è perfettamente interpretato dall’allampanato attore Angus Scrimm, che già dal nome esprime inquietudine (in realtà il suo vero nome era Lawrence Rory Guy). Il personaggio, sicuramente meno noto dei suoi colleghi boogeyman cinematografici del periodo quali Michael, Jason o Freddy (ma non per questo meno affascinante), proviene da un’altra dimensione. Per perseguire i suoi enigmatici scopi si serve di micidiali sfere volanti (le sentinelle), dotate di lame e trapano capace di infilzare il malcapitato di turno e pompargli all’esterno il sangue. È aiutato da piccoli esseri deformi (i lurkers), da lui stesso creati utilizzando i cadaveri del cimitero (e che ricordano gli jawas di Guerre stellari, avvolti come sono in piccole tuniche dello stesso colore di quelli del film di Lucas).
Pellicola dalla suggestiva atmosfera lugubre e onirica, rinforzata da un’evocativa colonna sonora che gioca e salta costantemente tra sogno e realtà, e capace di creare nello spettatore una sensazione di sospensione temporale. Il sinistro incedere del Tall Man, inoltre, è una di quelle immagini che rimangono impresse nella memoria. L’idea della storia sembra sia arrivata a Coscarelli da adolescente in un sogno: in esso scappava per lunghi e infiniti corridoi di marmo inseguito da una sfera cromata.
Nonostante gli evidenti limiti imposti dal risicato budget (ad esempio, del trucco si occupò la madre del regista), il film risulta efficace nel descrivere il tema della paura e dell’incapacità umana di accettare la perdita e l’abbandono, con il Tall Man a rappresentare metaforicamente l’ineluttabilità e l’invincibilità della Morte se non nel mondo del sogno e della fantasia. Altro aspetto trattato non meno rilevante degli altri è quello della famiglia e dell’amicizia. Riguardo ai temi del film, in un’intervista il regista afferma:
“…essendo cresciuto con una sorella, spesso fantasticavo di avere un fratello maggiore e così ho trasferito questo mio desiderio nei miei film. Questo però non è l’unico tema (quello della famiglia n.d.r.) intorno al quale ruota Phantasm.”
“…al centro di Phantasm c’è il rapporto della società americana con la morte, che è molto particolare. Ho sempre trovato molto inquietante il fatto che, quando uno muore, arrivano questi tizi dall’aspetto sinistro, che portano via il cadavere e iniziano a farci delle strane operazioni che noi non possiamo vedere. Poi ti restituiscono questo corpo, in qualche maniera diverso da come te lo ricordavi e, solo allora, può avere inizio il grande show funebre. Insomma, non è come in altre culture, dove i parenti del defunto si prendono cura del cadavere, lo lavano e lo seppelliscono. La cosa spaventosa di questa nostra tradizione è proprio quello che i becchini fanno sul cadavere, che tu non puoi vedere.”
“Era inevitabile che qualche elemento fantascientifico fosse presente in Phantasm. Mi è sempre piaciuto mescolare i generi, visto che spesso i classici della fantascienza sono anche degli ottimi horror. L’idea delle sfere volanti mi è venuta dopo un sogno in cui correvo lungo un corridoio, inseguito da sfere cromate. Ho pensato che Tall Man poteva provenire da un’altra dimensione, dove queste sfere sono, magari, impiegate come armi.”
Quasi dieci anni dopo Coscarelli realizza un seguito della pellicola. Phantasm II uscì infatti nel 1988 e fu realizzato sotto l’egida di una major, la Universal, cosa che portò un budget più sostanzioso e permise l’utilizzo di maggiori e più accurati effetti speciali ma anche una certa ingerenza da parte dei produttori. Quello che venne fuori fu un film dalla trama più lineare, con una maggiore componente grandguignolesca e con le atmosfere quasi gotiche del precedente sostituite da un ritmo da action movie. A interpretare Mike fu imposto l’attore James Le Gros al posto di Baldwin, che comunque tornò nei successivi film.
Nel 1994 arriva Phantasm III: Lord of the Dead. Coscarelli, tornato al timone produttivo della saga e lontano dalle ingerenze di una major, riunisce il gruppo di amici originario e realizza un film dai toni spiccatamente più ironici, ma meno apprezzati dai fan. Per la prima volta nella serie le sfere cromate vengono chiamate sentinelle.
Phantasm IV: Oblivion, del 1998, recupera le atmosfere cupe, abbandonando il tono umoristico del film precedente, e anche diversi spezzoni inediti del film originale. Coscarelli nel 1979 aveva infatti girato scene per tre ore di pellicola, eliminandole poi in fase di montaggio. In questo quarto capitolo costruisce una storia nuova intorno a queste vecchie scene, mostrando gli stessi personaggi, interpretati dagli stessi attori, in età differenti. Tra i vari salti temporali del film, vengono narrate anche le origini del Tall Man. Il finale aperto lascia presagire un altro sequel, che però dovrà attendere fino al 2016.
Nonostante i trentasette anni passati dal film originale, in Phantasm V: Ravager ritornano ancora una volta i tre protagonisti: Michael Baldwin, Reggie Bannister e Angus Scrimm (morto a 87 anni, prima dell’uscita della pellicola). Il film riprende gli eventi da dove si erano interrotti e ha una struttura complessa fatta di flashback e flashforward, futuri post-apocalittici e scene oniriche. A dirigere il film, per la prima volta non è Coscarelli, autore comunque della sceneggiatura, ma l’esordiente David Hartman, curatore della fotografia di un altro film di Coscarelli, il fortunato Bubba Ho-Tep (2004). “Sentivo che era tempo di lasciare qualcun altro a giocare con il mio trenino“, ha dichiarato lo stesso Coscarelli a proposito dell’avvicendamento alla regia. Anche questo episodio ha un finale aperto ma per ora non si hanno notizie certe del nuovo capitolo. In una recente intervista Coscarelli ha dichiarato:
“Tutto quello che posso dirvi su Phantasm VI, è rassicurarvi che ci stiamo lavorando (…). Penso che Phantasm: Ravager sarà l’ultimo con gli attori originali della serie.”
Tutti i film della saga sono disponibili in dvd, solo i primi tre doppiati in italiano.
CREDITI
Fantasmi
(Phantasm, 1979)
Regia: Don Coscarelli.
Sceneggiatura: Don Coscarelli.
Con: A. Michael Baldwin, Bill Thornbury, Reggie Bannister, Kenneth V. Jones, Angus Scrimm, Kathy Lester.
Paese: USA
Durata: 88’
Phantasm II
(1988)
Regia: Don Coscarelli.
Sceneggiatura: Don Coscarelli.
Con: James Le Gros, Reggie Bannister, Angus Scrimm, Paula Irvine, Samantha Phillips.
Paese: USA
Durata: 97’
Fantasmi III – Lord of the Dead
(Phantasm III: Lord of the Dead, 1994)
Regia: Don Coscarelli.
Sceneggiatura: Don Coscarelli.
Con: A. Michael Baldwin, Reggie Bannister, Angus Scrimm, Bill Thornbury, Paula Irvine, Samantha Phillips.
Paese: USA
Durata: 91’
Phantasm IV: Oblivion
(1998)
Regia: Don Coscarelli.
Sceneggiatura: Don Coscarelli.
Con: A. Michael Baldwin, Reggie Bannister, Angus Scrimm, Bill Thornbury, Heidi Marnhout.
Paese: USA
Durata: 90’
Phantasm: Ravager
(2016)
Regia: David Hartman.
Sceneggiatura: Don Coscarelli e David Hartman.
Con: A. Michael Baldwin, Reggie Bannister, Angus Scrimm, Bill Thornbury, Dawn Cody, Kathy Lester.
Paese: USA
Durata: 85’
Roberto Azzara
(Caltagirone, 1970). Grande appassionato di cinema fantastico, all'età di sette anni vide in un semivuoto cinema di paese il capolavoro di Stanley Kubrick “2001: odissea nello spazio”. Seme che è da poco germogliato con la pubblicazione del saggio “La fantascienza cinematografia-La seconda età dell’oro”, suo esordio editoriale. Vive e lavora a Pavia dove, tra le altre cose, gestisce il gruppo Facebook “La biblioteca del cinefilo”, dedicato alle pubblicazioni, cartacee e digitali, che parlano di cinema.