MARGARET BRUNDAGE, LA REGINA DI WEIRD TALES – FANTAIMMAGINE
Nel nuovo numero di oggi ci parla di Margaret Brundage, un donna speciale non solo per motivi professionali, e delle sue collaborazioni a Weird Tales, la mitica rivista pulp statunitense di letteratura fantastica e dell’orrore, fondata nel 1923.
t.c.b.
Margaret Brundage: la regina di Weird Tales
Testo e corredo iconografico a cura di Pietro Ballio
Margaret Hedda Johnson nacque a Chicago il 9 dicembre 1900 da genitori di origine europea (svedese il padre e scozzese la madre). Frequentò il liceo McKinley e l’Accademia di Belle Arti di Chicago assieme a Walt Disney (che l’avrebbe in seguito voluta come illustratrice di Biancaneve) e ottenne il suo primo lavoro come fashion designer nella locale industria della moda nel 1925.
In quel periodo incontrò al Dill-Pickle Club, un circolo sociale dove si riuniva la controcultura cittadina, il suo futuro marito Myron “Slim” Brundage, un vero e proprio bohemien, vagabondo, attivista del movimento operaio, imbianchino, intellettuale e alcolizzato, che sposò nel 1927. Dopo qualche mese nacque il loro unico figlio Kerlynn, che fu cresciuto dalla madre e dalla nonna a causa delle continue assenze del padre, dal quale Margaret divorziò nel 1939.
Dopo una breve parentesi nel campo del disegno di moda, Margaret cercò altri sbocchi professionali e, superate non poche difficoltà, riuscì a ottenere un lavoro come illustratrice per alcuni periodici popolari (Pulp Magazines).
Nella primavera del 1932 fu pubblicata la sua prima copertina sulla rivista Oriental Stories della Popular Fiction Publishing di Chicago. Per lo stesso editore, Brundage continuò a illustrare le copertine di The Magic Carpet Magazine e del ben più famoso Weird Tales.
La rivista nacque all’inizio degli anni Venti e proponeva storie di genere fantastico e dell’orrore. Gli appassionati potevano trovare racconti di scrittori di culto come H.P. Lovecraft, Seabury Quinn e Robert E. Howard. I miti di Cthulu vennero presentati ai lettori per la prima volta proprio sulle sue pagine con l’uscita, nel 1928, de “Il richiamo di Cthulu”.
Altri classici del genere come Conan il barbaro e il detective dell’occulto Jules de Grandin furono pubblicati da questa rivista.
Margaret Brundage iniziò a lavorare per Farnsworth Wright, editore del periodico, già nel 1932, e nel settembre di quello stesso anno uscì la sua prima copertina, che illustrava un racconto di G. G. Pendarves, “The Altar of Melek Taos” (L’altare di Melek Taos). Fu solo l’inizio. Infatti continuò a monopolizzare le cover di Weird Tales fino al 1938, quando la rivista spostò la sua sede da Chicago a New York.
A causa della distanza e dei metodi con cui creava le sue opere, a pastello su tavola da disegno, Brundage dovette ridurre la sua attività artistica per la rivista fino alla completa interruzione nel 1945. In questo periodo produsse 66 disegni originali firmandosi quasi sempre M. Brundage. Non è chiaro il motivo di questa omissione.
Certamente negli anni Trenta non era affatto usuale che una donna illustrasse copertine con un alto grado di eroticità come quelle dei pulp magazine (anche allora gli editori sapevano bene che il sesso faceva vendere di più) e forse era più prudente, anche a causa della censura, non sbandierare ai quattro venti il genere di una delle loro più importanti illustratrici il cui tratto morbido e coinvolgente aveva stregato tanti lettori e fatto impennare le vendite.
Dopo numerose proteste da parte delle associazioni puritane che trovavano scandalose le immagini ritratte sul magazine rivolto perlopiù ad un pubblico molto giovane, l’editore si decise a rivelare che l’illustratrice era una donna, con l’intento, forse, di stemperare gli animi e ridurre la possibile pubblicità negativa che avrebbe potuto mandarlo in rovina. La situazione, se possibile, con questo annuncio peggiorò ancora e le critiche feroci furono rivolte non soltanto alla rivista ma anche e soprattutto all’artista: come poteva una donna abbassarsi a mercificare in tal modo il corpo femminile? Venne accusata addirittura di usare le sue figlie (ma se ebbe solo un figlio!?) come modelle per i nudi femminili che illustravano le copertine della rivista (la notizia è ripresa da L. Sprague de Camp in Lovecraft: una biografia).
Questa situazione, con le inevitabili falsità sul suo conto che ne derivarono, non scoraggiò per nulla l’artista che, come il marito, praticava uno stile di vita anticonformista, battendosi per la libertà di parola, il suffragio femminile e i diritti civili. Infatti, continuò ancora per molto tempo a creare disegni per Weird Tales e le eroine o le damigelle in pericolo sempre poco vestite continuarono ad affollare i sogni dei teenager americani.
Come pioniera della Pinup Art, ha spianato la strada alle moderne maestre dell’arte fantastica tra cui Julie Bell, Rowena Morrill e Olivia De Berardinis. Quest’ultima ha precisato in una recente intervista che in quel periodo gli uomini non credevano che le donne fossero capaci di una sessualità così esplicita, per cui il livello di espressione pittorica di Brundage fu veramente innovativo. È importante, quindi, che donne come lei vengano ricordate e celebrate come antesignane delle artiste fantasy contemporanee.
Di recente l’arte trash delle riviste pulp è stata notevolmente rivalutata e soprattutto le opere di Brundage, prima artista donna in questo campo, sono state recuperate e valorizzate.
Alcune aste di disegni originali delle copertine di Weird Tales hanno raggiunto somme impensabili fino a pochi anni fa e nel 2018 la cover di gennaio 1936, che illustrava il racconto “A Rival from the Grave” (Un rivale dalla tomba) di Seabury Quinn, proveniente dall’eredità di John McLaughlin, ha scatenato una raffica di offerte prima di raggiungere la cifra di 71.875 dollari, un nuovo record per opere di questo genere.
La scena rappresentata è forse l’immagine più nota dell’artista, le cui iconiche copertine sono da tempo diventate estremamente rare.
Il fascino di questa professionista trascende quello della maggior parte degli artisti pulp e lo storico della lettaratura fantasy Forrest J. Ackerman lo ha ben condensato in una sua entusiastica dichiarazione: “Margaret Brundage ha riempito per anni le copertine di Weird Tales con le sue stimolanti bellezze: giovani donne nude sacrificate, eroine semi svestite minacciate da ogni sorta di esseri mostruosi – Wow”.
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Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.