MARE D’AUTUNNO – CENTO PAROLE
In questa storia fantastica ci sono note calde, marine e solari, che potrebbero diventare nostalgiche, se non fosse che…
t.c.b.
Mare d’autunno, di Paolo Marongiu
Mi piace osservare le onde in autunno e ricordare le nostre passeggiate nell’immensa spiaggia solitaria. Lui parlava di mondi paralleli, di entità fatte di luce e movimento, dei segreti dell’entropia. Io lo ascoltavo per ore, catturato dalla sua voce calda e dal rumore della risacca.
Finché, durante una delle nostre lunghissime nuotate, si allontanò verso l’orizzonte e non tornò mai più.
Mi piace camminare nella spiaggia deserta.
Ogni tanto arriva un’onda più grande delle altre. Ricopre la battigia, mi sfiora e si ritrae, lasciando un disegno sulla sabbia. Un disegno inconfondibile. Il disegno delle sue orme.
Questo racconto è World © di Paolo Marongiu. All rights reserved.
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Nell’immagine, una fotografia di Rodolfo Angelosante
Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.