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Maledettissimi UFO!

Maledettissimi UFO!

All’inizio…

Entro nella sala con un certo anticipo. Fa caldo nonostante l’ora tarda e quella estate non pare voglia darci tregua. Ma io sudo per un’altra ragione. Sono lì a presentare il mio primo vero libro di fantascienza. Si tratta di Cuore di Ghiaccio, edizioni La Vallisa, Bari 1989, una antologia di quelli che allora erano i miei migliori racconti, divisi per (sotto)generi, fantascienza, fantasy, horror ed heroic fantasy. Sono elettrizzato, non pensavo di trovare già tanta gente. Saluto tutti, chi con un bacio e un abbraccio, chi con una stretta di mano, chi soltanto con un cenno veloce in quanto lontano. Il relatore che parlerà della mia opera tarda, ma è giustificato, viene da fuori città.

D’improvviso si avvicina un caro amico che quasi trascina un signore, forse sulla quarantina, che non conosco. Con una nota di orgoglio mi dice: – Donato, voglio presentarti il professor P. P.

Io stringo la mano che il professore mi porge e sento l’amico pronunciare la fatidica frase: – Lui è Donato Altomare, lo scrittore di fantascienza.

Allora non lo sapevo, era la prima volta che mi capitava, ma il commento seguente ha segnato con implacabile frequenza le mie presentazioni: – Ah, lei, quindi, crede negli UFO!

Non una domanda, una semplice constatazione, sottolineata da quel quindi.

Vani sono i miei tentativi di spiegare che tra UFO e fantascienza c’è una notevole differenza, che la fantascienza è letteratura, mentre l’ufologia è una scienza, meglio dire parascienza. Il professore mi ascolta come si ascolta un allievo un po’ duro di comprendonio e continua: – Ma lei pensa davvero che gli extraterrestri siano scesi sulla Terra? Che sono tra noi?

Vorrei urlare: “CHE CAZZO C’ENTRANO GLI EXTRATERRESTRI COL MIO LIBRO DI RACCONTI”, ma ingoio il rospo e cerco di dirottare la sua attenzione su altro: – Alcuni scrittori lo sostengono, ma è un artificio narrativo per costruire un racconto.

– Quindi lei non ci crede? Ma allora, perché scrive fantascienza?

Mi viene voglia di picchiarlo. Lancio uno sguardo implorante aiuto al mio amico che prende il professore e, con la scusa di presentargli il relatore nel frattempo sopraggiunto, lo ritrascina via.

Che UFO fosse una parola magica l’ho capito soltanto allora, perdonatemi ma ero ancora ingenuo. La voce si è magicamente sparsa. Subito si è formato un capannello di persone improvvisamente interessate all’argomento UFO. La ragione della loro presenza lì, cioè la presentazione del mio libro, è calata di interesse, quasi cancellata, mentre tutti si affannano a esprimere la loro opinione sui dischi volanti e sugli omini verdi di Marte.


La presentazione è un successo. La sala è gremita. Grazie anche agli amici che sono intervenuti, chi leggendo qualcosa, chi recintando, chi suonando. Insomma una bella serata.

Quando termina, il moderatore chiede se c’è qualcuno che vuole farmi una domanda.

Subito si alza una bella ragazza che non conosco. Occhi chiari, capelli lunghi biondi. È seduta dietro, quindi probabilmente giunta in ritardo. Mi guarda con un sorriso smagliate e chiede: – Mi dica… lei crede negli UFO?

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Donato Altomare
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Nasce a Molfetta nel 1951. Narratore, saggista, poeta, ha vinto due volte il Premio Urania, il premio della critica Ernesto Vegetti e otto volte il Premio Italia. Autore del genere fantastico è stato pubblicato dalla maggior parte degli editori. Nel maggio 2013 è stato nominato Presidente della World SF Italia, l’associazione italiana degli operatori della fantascienza e del fantastico.

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