
L’ULTIMO BISCOTTO – CENTO PAROLE

Nella storia di oggi, il protagonista deve caricarsi di un lungo e faticoso viaggio, ma la prospettiva finale è necessaria, oltre che invitante…
t.c.b.
L’ultimo biscotto, di Elisabetta Marchi
Aveva fame. Da quando era scoppiata la Bomba aveva sempre fame. Il cibo stava sulle Montagne e sulle Montagne stava l’Ombra della Morte. Sembrava che l’unica scelta rimasta fosse solo il modo in cui morire. Decise che la fame era peggio e si arrampicò sulle macerie di quella che una volta era la sua casa. Sarebbe stato un viaggio lungo sotto la luce accecante. Alla fine, allo stremo delle forze, la vide: la Montagna. E il cibo, come una promessa di vita. Si sfregò le antenne felice e non vide l’ombra della scarpa che per un attimo oscurò il sole.
Il racconto “L’ultimo biscotto” è World © di Elisabetta Marchi. All rights reserved.
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Nell’immagine, una delle tavole inedite di Tolkien per “Lo Hobbit”, pubblicate per la prima volta solo nel 2012 in “The Art of the Hobbit” (HarperCollins)

Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.