La fantascienza nei videogiochi… di oggi
Diversi anni fa, pubblicai un articolo sulla rivista Futuro Europa, per raccontare a lettori quasi in generale refrattari all’informatica, benché appassionati di fantascienza, l’incredibile esperienza offerta all’appassionato di vivere in prima persona le avventure che lo facevano sognare, partecipando ai videogiochi ed in particolare ai giochi di ruolo. Per primo, lo feci raccontandone anche lo sviluppo tecnico e artistico in chiave storica; in particolare narrando della crescita straordinaria della serie più famosa degli RPG: Final fantasy, veramente interessante perché, nel tempo, dalla tipica trasposizione di racconti fantasy era passata sempre più alla fantascienza con un impianto che però riusciva a mantenere tutto il fascino mistico del fantasy stesso. La cosa piacque al punto che in seguito su molte riviste del settore apparvero articoli impostati alla stessa maniera.
Oggi sono qui a voi per raccontarvi invece gli sviluppi che la cosa sta prendendo e lo farò attraverso due giochi recenti che meglio sfruttano le potenzialità delle consolle più recenti: Horizon zero dawn e Mass Effect Andromeda.
Horizon Zero Dawn è stato sviluppato da Guerrilla Games e pubblicato da Sony Interactive nel 2017.
La protagonista è Aloy che nelle prime battute del gioco incontriamo quando è una bambina che, apparentemente, vive in un mondo preistorico. Insieme ad una sorta di tutore lei abita vicino ad un villaggio, ma in realtà entrambi sono dei reietti e non vi possono entrare.
Ben presto, tuttavia, cominciamo a comprendere che qualcosa non torna. Il suo padre adottivo la porta in un prato e le dice che vuole insegnarle la tecnica che serve a non farsi vedere dai predatori. Essi, da lontano paiono del velociraptor ma appena si avvicinano, in modo inquietante mentre voi state acquattati in un cespuglio, rivelano la loro vera natura. Sono dei robot che simulano forme animali. I loro fari rossi e spaventosi vi fanno capire il vostro triste destino se mai dovessero scoprirvi.
Le cose si capiscono meglio quando la piccola cade in una grotta e trova le vestigia di una civiltà precedente di alto sviluppo tecnologico. In quel luogo può udire registrazioni di diari personali che raccontano di una terribile catastrofe: gli uomini hanno creato terribili creature robotiche che poi si sono rivoltate contro di loro. Inoltre, lì trova anche uno strano auricolare che, quando attivato le mette a disposizione una sorta di realtà aumentata che le dà informazioni su ciò che la circonda che altrimenti non potrebbe avere. Questo, oltre al suo coraggio, farà di lei l’eroina della storia.
Come sempre in questo tipo di giochi, le cose iniziano in ambienti relativamente angusti, ma poi, arriva il momento di rendervi conto di dove siete realmente. Arrivate su di un’altura e, mentre udite una musica aerea e celestiale, scoprite che dentro quel benedetto dischetto blue-ray che magari avete acquistato usato a poco prezzo, c’è un mondo sterminato. Montagne, vallate, fiumi, grandi laghi, deserti e cime innevate, grotte e antichi siti archeologici, che esplorerete per ore e ore, di giorno e di notte, col buono e col cattivo tempo. Un mondo così ben ricco e dettagliato, fin nei petali dei fiori che si muovono al vento o nei fiocchi di neve che cadono lenti, che francamente non c’è alcun bisogno di scomodi occhialoni per la realtà virtuale per sentirsi totalmente calati in luogo alieno e lontano da tutto ciò che avete conosciuto prima.
Ce la farò mai a vedere tutto? vi chiedete. Per fortuna, oltre a correre, nuotare ed arrampicarvi con varie tecniche, il vostro fedele auricolare vi insegnerà come hackerare i robot di forma equina e cavalcarli.
Ma il fulcro del gioco, oltre la scoperta, è la battaglia, per cui venite subito dotati di un arco e una lancia. Mio supremo divertimento, appostarmi su una roccia e da lassù bersagliare di frecce qualche gigantesco tirannosauro robotico, per vincerlo o almeno indebolirlo prima di scendere e finirlo. E dire che nella vita non farei male ad una mosca.
Beh, ora abbiamo tutto e tocca partire alla scoperta, perché ci sono molte cose da fare, oltre a seguire la storia principale, che ci condurrà a scoprire i segreti della civiltà che ci ha preceduti e del suo tracollo.
Per esempio, cacciando le prede robotiche, ma anche gli animali selvaggi, possiamo raccogliere materiali utili a noi o da rivendere ai mercanti che incontriamo lungo la strada, per avere nuove armi, munizioni, pozioni e vestiti più protettivi. Tanto che il personaggio, via via, non solo cresce in esperienza e capacità, ma diviene sempre più bello ed attrezzato.
Scopriremo che in questo vasto mondo sono presenti grandi città spesso impressionanti, dove i mercati e le opportunità abbondano. Incontreremo molte persone bisognose di aiuto che, se glie lo accorderemo, ci ricompenseranno con la loro fiducia, con lauti indennizzi e, magari, in futuro, ci verranno in aiuto.
Una tale quantità di avventure e guai dove ficcarvi che alla fine non ne avrete memoria, tanto da poter ricominciare il gioco da capo con eguale trasporto anche dopo un lasso di tempo relativamente breve. Starà solo a voi se restare centinaia di ore in quel mondo alieno, cercando di risolverne ogni sfida, o dirigervi speditamente verso la fine della storia, ansiosi di gustarvene tutti i colpi di scena.
Se qualcuno, chissà perché, mi chiedesse: Ma tu… sei mai stato sulla galassia di Andromeda? Io dovrei dire: Sì.
E questo perché ho giocato a Mass Effect Andromeda, sviluppato da BioWare e pubblicato da Electronic Arts nel 2017.
Per iniziare, bisogna dire che Mass Effect è una saga di videogiochi che sono il sogno di qualsiasi vero appassionato di fantascienza. Finalmente potete impersonare davvero il ruolo di un capitano al comando della sua astronave e esplorare strani, nuovi mondi che… beh, lo sapete.
I primi tre titoli del gioco erano ambientati nella nostra galassia e narravano le avventure di un eroe al comando della sua nave impegnato a difendere i terrestri e altri popoli alieni alleati da una terribile minaccia.
In questo nuovo capitolo invece seguiremo dei coraggiosi pionieri il cui compito è insediarsi nel nuovo ambiente anche in caso che i guai dei titoli precedenti avessero prodotto la fine degli umani e dei loro alleati.
Cinque immense navi sono state inviate su Andromeda e il gioco inizia quando venite risvegliati dopo un lungo sonno criogenico, per scoprire che all’arrivo le cose non sono proprio come ve le immaginavate.
L’ambiente è infestato di pericoli, delle altre navi non si sa nulla e, per di più, vi affidano il difficile ruolo di Esploratore, il cui compito è trovare insediamenti abitabili per i pionieri. Questo vi dà però accesso ad una particolare tecnologia: venite accoppiati con un intelligenza artificiale potentissima che vi metterà in grado di tradurre lingue aliene ed attivare meccanismi immoti da millenni.
Anche in questi giochi, il centro è il combattimento, e infatti ci sono certi fucili di precisione datoti di mirino che vi consentono di ripulire un’area ben benino prima di andare a rischiare la vita in un territorio sconosciuto. Ma come nel gioco precedente non è tutto qui e ci sono molte delle cose narrate prima.
Innanzitutto avete una nave. Basterà andare in plancia per attivare la mappa galattica e scegliere il sistema solare da esplorare. Ogni pianeta può nascondere qualcosa di interessante. Potrete analizzarli tutti e su alcuni troverete solo materiali utili o relitti da cui prelevare tecnologie interessanti. Ma su altri, invece, potrete atterrare.
Allora vi troverete su pianeti infuocati o ghiacciati. In questi non potrete sopravvivere a lungo solo con le vostre tute spaziali, il clima o le radiazioni vi ucciderebbero. Niente paura avete un bellissimo mezzo con cui scorrazzare in lungo e in largo in cerca di avventure, di mostri o di alieni ostili – che ci sono in quantità.
E potrete fare molte altre cose, visitare avamposti alieni, fraternizzare con terrestri e alieni che compongono la vostra spedizione o che troverete sul posto, potrete andare a bere qualcosa al bar o a ballare, ma soprattutto, potrete tentare di avviare una relazione sentimentale con uno dei personaggi presenti. Forse una delle cose più difficili del gioco. In verità alcuni personaggi – non sempre umani e non sempre del sesso opposto al vostro – non aspettano altro che cadere tra le vostre braccia, ma altri, paiono inarrivabili.
Inoltre, mentre ve ne andate in giro per pianeti e avamposti, dovrete fare delle scelte, scelte che cambieranno il vostro destino. Potreste per esempio decidere di lasciare in vita uno dei cattivoni, invece di ucciderlo: vi sarà riconoscente e in futuro vi aiuterà oppure ve ne pentirete amaramente?
Anche il finale del gioco dipenderà dalle scelte che avete fatto man mano che procede la storia.
Topico del gioco è quando sprofonderete per miglia i miglia in certi antichissimi ambienti, con lo scopo di sbloccare una tecnologia in grado di rendere più abitabile il pianeta in cui siete. Là sotto tutto è nero e liscio, pieno di misteri da risolvere e di robot sentinella in assetto di guerra. Non sarà facile.
Alla fine vi sentirete temprati come veri soldati dello spazio, avrete visto cose che nella vostra vita non avreste mai creduto di vedere, avrete conosciuto e fraternizzato con alieni ben caratterizzati e interessanti.
Nel primo gioco un dischetto conteneva un mondo intero, in questo una intera galassia.
Non c’è che dire, ne valeva la pena.
Ma noi che amiamo ragionare sul futuro, soprattutto, dopo questa esperienza ci chiederemo: ma allora come saranno i videogiochi del futuro?
Aspettarsi meraviglie non è poi così sbagliato.
Giorgio Sangiorgi
Sangiorgi lavora e vive a Bologna. Dopo un esordio nel campo del fumetto, ha vinto alcuni premi letterari locali per poi diventare uno degli autori e dei saggisti della Perseo Libri Il suo libro "La foresta dei sogni perduti" ha avuto un buon successo di pubblico. Ora pubblica quasi esclusivamente in digitale e alcuni suoi racconti sono stati tradotti e pubblicati in Francia e Spagna.