In partenza i primi Twincipit
In partenza del Concorso, ecco i primi Twincipit che abbiamo considerato suggestivi, interessanti e degni di poter trovare lo sviluppo in un racconto.
Naturalmente in una storia limitata nella lunghezza, come è stato opportunamente precisato nel nostro Bando di Concorso, il 25 ottobre.
Il primo Twincipit che vogliamo presentare è quello di Adriano Muzzi, già noto a Cose da Altri Mondi con due suoi racconti fino a quel momento inediti, dove si è rivelato interessante Autore di Fantascienza.
In effetti il suo Twincipit è molto suggestivo: ricordiamo che il Twincipit deve essere qualcosa che faccia venir voglia di proseguire la storia.
Tra i tre che presentiamo è praticamente l’unico Twincipit che non vuole necessariamente suggerire una distopia, o un tema polito-sociale. Piuttosto un tema horror, che non è diffusissimo tra gli scrittori italiani.
A questo proposito, secondo uno dei giudici: “non è detto che si tratti di horror, basta notare un piccolo particolare: l’Autore scrive ‘I nostri defunti’, se fosse stato un horror avrebbe scritto ‘i morti’.”
I numeri sgorgavano dallo schermo 4D come spruzzi di una cascata; fluivano così veloci da diventare quasi eterei.
“Quello che vedo è la fenditura?”
“Sì, e c’è una notizia buona e una cattiva: la buona è che i nostri defunti stanno tornando; la cattiva è che non sono soli…”
Sono esattamente 271 caratteri, quindi perfettamente nei limiti previsti, che ricordiamo essere di 280 caratteri, tutto compreso.
Aspettiamo dunque chi volesse riprendere il Twincipit di Adriano e svilupparlo in un racconto non superiore alle 1800 parole.
Il secondo Twincipit selezionato è stato proposto da Paolo Marongiu, uno dei primi che abbia espresso la volontà di partecipare.
Paolo ci ha inviato non uno, ma una serie di Twincipit: è così che è giusto fare, per lanciare più sfide agli altri Autori e per avere più possibilità di essere pubblicati!
Lo scopo principale della nostra iniziativa è quella di scoprire Autori che al momento non hanno ancora trovato una loro soddisfacente collocazione e Paolo ci sembra proprio un personaggio così: interessanti possibilità future.
Uno spunto sociale non nuovissimo, ma molto ben presentato, tra l’altro con 280 caratteri esatti. Il tema potrà essere raccolto e sviluppato dai tanti amanti della Fantascienza Distopica e Sociale.
Lo ammetto, mi resi conto che il nostro paese era irrimediabilmente perduto con un ritardo imperdonabile. Solo quando Tob Mave, mio collega della Alta Corte, pressato dalla morbosità dei Social, confessò di praticare il cannibalismo, capii che nulla mi avrebbe più potuto stupire.
Infine, come ultimo Twincipit per questa prima presentazione, abbiamo scelto quello di Carlo Raffi, perché tocca un tema inesauribile, quello della morte e dei limiti della vita. Anche questo non è un tema originalissimo, ma il suo Twincipit è quasi una storia a sé e questo in soli 268 caratteri.
Anche qui affrontiamo un tema che evidentemente è molto sentito, almeno da questi primi autori.
Se volessimo trovare un difetto al Twincipit di Carlo è appunto che è già quasi una storia conclusa: invece un Twincipit perfetto dovrebbe suggerire un seguito.
Però è ben scritto e ci è piaciuto.
— Vorrei morire! — disse Jean al dottor Pauls.
— Come? — rispose il medico staccando gli occhi dal monitor bifacciale e scrutando il suo paziente.
— Voglio che lei mi dia qualcosa che contrasti il Trattamento, — continuò. — Voglio invecchiare e… morire. Come una volta.
I Twincipit e i racconti, saranno giudicati da tre redattori fissi, Donato Altomare di WorldSF, Pierfrancesco Prosperi direttore artistico di Cose di Altri Mondi e Franco Giambalvo. Comunque ogni redattore che abbia accesso alla Posta di Redazione potrà dare il suo parere e partecipare alla scelta.
Un ultimo appunto: al momento non abbiamo ancora un buon numero di Twincipit: come ricordavamo il concorso avrà un seguito, solo se potremo contare su una valida partecipazione di Autori.
Non siate timidi e scrivete in Redazione.
Franco Giambalvo
Appassionato di fantascienza da sempre, ma ha scoperto di esserlo in quarta elementare quando lo hanno portato a vedere "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin: era il 1953 e avrebbe compiuto nove anni in quell'autunno. In seguito ha potuto scrivere con l'aiuto di Vittorio Curtoni e ha pubblicato un romanzo, del tutto ignorato, dagli Editori e dai lettori. Ma non si lamenta troppo: ama la fantascienza!