Gli occhi pieni di stelle
Nel frattempo sarà possibile leggere tutti gli articoli già pubblicati e soprattutto tutti i racconti delle sezioni Drabble, Twincipit, Scelti dalla Redazione, I racconti della Domenica e Vintage. Il nostro direttore artistico Pierfrancesco Prosperi commenta così questa terribile notizia!
Due settimane senza Altrimondi!
Causa di forza maggiore, dato che l’assenza (sacrosantamente giustificata) del fulcro e motore principale del sito blocca necessariamente l’attività.
Occasione per riflettere, ripensare, rileggere.
Il breve testo di Vanni Mongini “Grazie fantascienza” e quell’espressione “gli occhi pieni di stelle” mi hanno fatto ripensare alla nostra più o meno lontana gioventù e a quando noi appassionati di sf levavamo gli occhi a un cielo certo meno inquinato di oggi, per chiederci quali forme di vita potevano nascondere gli astri che incombevano su di noi, quali veicoli spaziali stavano magari viaggiando verso di noi, invisibili nell’immensità.
Facendolo ieri sera, sotto una luna quasi piena, mi è tornato in mente un mio vecchio/vecchissimo racconto, Il pianeta senza lune (Oltre il Cielo n. 98, febbraio 1962). Plot: in una Terra parallela priva di satelliti, che sta per essere invasa da alieni dalle intenzioni decisamente ostili, alcuni scienziati tentano un colpo disperato: viaggiano indietro nel tempo, fino ai primordi della Terra, e con un attrattore gravitazionale (non sto a spiegarvi cos’è perché tutti ovviamente lo sapete) riescono ad estrarre dalla Terra primigenia un grumo di materia da porre in orbita attorno al pianeta. Così, tornando ai nostri giorni, avremo una Terra regolarmente dotata di satellite, la cui vista e la cui vicinanza avranno fatto nascere negli uomini il desiderio di viaggiare nello spazio; conseguentemente, la Terra modificata da questo colpo di mano temporale avrà nei decenni sviluppato una scienza astronautica in grado di permetterle di contrastare gli invasori spaziali in arrivo. Questa, in sostanza, la vera storia di come è nata la Luna.
Ecco, provate a pensare come sarebbe se sopra di noi incombessero soltanto le lontanissime stelle e pochi pianeti molto più vicini, ma distanti comunque da noi decine o centinaia di milioni di km. Minuscoli punti luminosi. Sicuramente questo cielo così vuoto avrebbe esercitato su di noi molta meno attrazione. Probabilmente non avremmo, ancora oggi, realizzato un vero volo verso altri mondi.
Per fortuna c’è la Luna.
Pierfrancesco Prosperi
Nato ad Arezzo nel 1945 è uno scrittore molto prolifico, che si è sempre diviso fra narrativa e fumetti. Esordisce su "Oltre il cielo" nel 1960, specializzandosi prevalentemente in sf e soprattutto nel genere ucronico. Trattò l'argomento dell'omicidio Kennedy in chiave ucronica e fantascientifica, nel romanzo "Seppelliamo re John" (1973), con racconti e con il saggio "La serie maledetta" (1980), dedicato a tutti i 4 presidenti americani assassinati.