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Alejandro Jodorowsky, Dune: seconda puntata

Alejandro Jodorowsky, Dune: seconda puntata

La storia del copione di Dune di Alejandro Jodorowsky e mai diventato film, sarà pubblicata in quattro puntate: la prima è apparsa il 9 marzo, oggi giovedì 13 marzo la seconda puntata, domenica 16 marzo la terza e infine giovedì 20 marzo l’ultima puntata.

AVVISO: In questo articolo sono descritte scene scabrose e cruente

Puntata 2

Il Castello Harkonnen si trova su una spiaggia, di fronte al mare, la sua forma è quella di una gigantesca statua del Barone Vladimir seduto. A uno dei piedi del castello-statua mangiano dei mendicanti mentre degli schiavi lavorano; uno di questi ultimi muore travolto da una pietra. La cinepresa risale fino all’occhio destro, che è una finestra, entrando nella quale siamo in una sala dove Peter e Feyd Rautha, nipote di Vladimir, fanno una partita a un gioco da tavolo le cui pedine sono ragni e scorpioni per il primo, farfalle e api per il secondo. Entrambi si drogano, Peter con una siringa, Feyd con una sigaretta. Feyd si chiede perché il Barone dia una festa dopo la perdita di Dune. Peter ride, Feyd brucia una delle sue farfalle con lo spinello.

Dune: seconda puntataI due scendono nel “naso”, dove si celebra una festa orgiastica. Gargoyle di pietra versano vino in un’enorme piscina, un’orchestra suona per gli invitati che ballano frenetici, a fianco di una compagnia di grasse danzatrici. L’obeso Barone Vladimir viene introdotto su un baldacchino portato da schiavi. Quattro danzatrici gli applicano dei bracciali antigravitazionali, altre quattro delle cavigliere e infine una cintura. Il Barone prende il volo, applaudito dagli invitati, inizia una grottesca danza a mezz’aria e getta carne ai suoi cani, mentre il suo maestro d’armi, Uman Kudu, canta a squarciagola. Poi, sempre volando, Vladimir si sposta in un’altra sala in festa, ma più raccolta e buia, seguito da Peter, Feyd, Uman e alcuni schiavi. Al centro della sala c’è un grande dolce che riproduce il pianeta Dune. Il Barone scende, ne taglia delle fette e le distribuisce ai presenti dicendo: “Volete un verme delle sabbie? Un pezzo di deserto?”  Uman schiocca una frusta e un sipario si apre mostrando un gruppo di agenti della Gilda posti attorno a una cassa di legno; la aprono e ne estraggono il dottor Yueh, narcotizzato. Gli agenti risvegliano Yueh mentre degli schiavi portano un uomo legato a un palo. Peter passa una balestra al medico e gli dice di uccidere il prigioniero. Ma questi indica una gemma incastonata nella propria fronte e spiega che il condizionamento della scuola Suk gli impedisce di uccidere. Peter schiocca ancora la frusta e un muro si alza rivelando un’altra sala in cui si trova Wanda, la moglie di Yueh, nuda e incatenata a uno strumento di tortura. Peter muove un meccanismo e una delle sue mani si trasforma in cristallo e Peter la frantuma. Wanda grida e sviene. Yueh riceve di nuovo la balestra, ma ancora il condizionamento gli impedisce di uccidere. Peter ripete il supplizio su altre parti del corpo di Wanda e alla fine Peter scocca la freccia contro il prigioniero. Peter porta Yueh e Wanda alla festa e gli ordina di uccidere tutti gli invitati. Dopo che la moglie subisce altre mutilazioni, Yueh cede e con la balestra compie una strage. Vladimir annuncia al medico che dovrà uccidere il Duca Leto e suo figlio Paul. Yueh annuisce per essere poi portato via dagli uomini della Gilda insieme a Wanda. Vladimir dona a Peter altre siringhe di Spezia e proclama a Feyd: “Tutti hanno tradito Leto, ma io tradirò tutti loro. Anche gli Harkonnen possono essere imperatori”.

La nave della Gilda viaggia nello spazio. Sul suo dorso c’è una cupola che ospita una palestra, in cui entrano Paul, Duncan, Hawatt, Gurney e Yueh. Ma c’è anche uno sconosciuto con il viso coperto da un ampio cappello e un velo. È un amico, spiega Hawatt. Paul non vorrebbe seguire la lezione di addestramento, nel giorno che lasciano Calidan, ma Duncan lo convince in malo modo. Lo sconosciuto leva il cappello e il velo: il suo volto è l’ovale liscio di un robot, il nuovo allenatore di Paul del quale testerà coraggio, velocità e resistenza. Gli attacchi del robot, blandi all’inizio, si fanno sempre più violenti, al punto che Paul capisce che sta lottando per la vita. Quando sta per soccombere, Thufir spara al robot che esplode. Leto e Jessica, richiamati dallo scoppio, entrano nella palestra. Leto spiega a Paul che simili addestramenti sono necessari per contrastare i piani dell’Imperatore, che mira al fallimento della nuova missione degli Atreides, e scongiurare così l’unificazione delle Case Minori: l’unica speranza è l’alleanza con i Fremen, il popolo del deserto di Dune. Jessica quindi insegna a Paul come usare la Voce.

Rabban, governatore uscente di Dune, è furioso all’idea di lasciare il pianeta e, per puro sfogo, ha ordinato al suo esercito di massacrare tutti gli abitanti di Arrakeen, la capitale. Rabban è ubriaco, in sella a un cocchio trasportato da schiavi, gira per la città osservando lo svolgersi dell’ecatombe. Vede avvicinarsi la nave della Gilda e la insulta. Un gruppo di mendicanti assetati osserva una fontana che serve a innaffiare un boschetto di 20 palme. Rabban ordina a un gruppo di soldati di far esplodere la fontana, uccidendo i mendicanti. Chiede poi a un vecchio di passaggio di quanta acqua hanno bisogno al giorno 20 palme: abbastanza da abbeverare 100 uomini. Al che Rabban fa legare lui e i sopravvissuti all’esplosione alle palme e dà loro fuoco. Rientrato a palazzo, ordina ai soldati di uccidere tutti i servi, e lui stesso partecipa alla strage. Prima di lasciare il palazzo, come ultimo regalo di benvenuto agli Atreides, ordina a tutti i soldati di defecare nell’atrio.

Dune seconda puntata: Conte Fenring

Il Conte Fenring

L’astronave scende su Dune, attesa dal conte Fenring, sua moglie e da due file di Sardaukar schierate sul campo d’atterraggio fino all’entrata del palazzo. Gli Atreides scendono seguiti dal loro esercito e, dirigendosi al palazzo incrociano quello di Rabban in uscita. Quando gli ultimi 10 soldati di entrambe le armate si incontrano, si fermano e di colpo si attaccano a vicenda, ma due Sardaukar intervengono ed equamente sterminano tutti e 20 i soldati in lotta. I Fenring partono con il loro veicolo verso l’astronave, raccolgono i due Sardaukar e poi salgono con il resto dell’armata in partenza sull’astronave dell’Impero, già sul campo d’atterraggio. Un gruppo di mendicanti comincia a saccheggiare i corpi dei 20 soldati, ma dei Fremen li scacciano e prelevano da quei cadaveri l’acqua, tramite delle macchine costruite a quello scopo.

Nel palazzo i soldati Atreides bruciano le insegne degli Harkonnen e le sostituiscono. Leto ordina a Duncan e Gurney di soccorrere i feriti e i superstiti delle stragi ordinate da Rabban. Dopo la loro partenza, masse di mendicanti si accalcano e si azzuffano per razziare i cadaveri, ma Leto alza le braccia e impone la calma, fa distribuire dell’acqua, dichiara che gli Atreides sono diversi dagli Harkonnen e la schiavitù è finita. La folla ascolta riverente, e poi porta doni ai piedi di Jessica e Paul, che viene chiamato “Madhi”: il salvatore annunciato dalle profezie. Quando la piazza si svuota, Paul raccoglie i doni e Jessica seppellisce la chiave donatale da Leto. Poi Leto, Jessica e Paul si dirigono a passo deciso verso il castello.

Dune seconda puntata: Paul Atreides

Paul Atreides

Per le strade di Arrakeen Duncan e i suoi uomini allestiscono ospedali da campo e raccolgono i feriti in uno scenario di distruzione e morte. Un gruppo di Fremen assiste a una trasfusione di sangue come se fosse per la prima volta; i loro occhi sono blu. Un altro Fremen esce da una roccia e corre verso Duncan, ma 15 uomini gli si parano davanti; il Fremen estra “una spada corta e fosforescente” con la quale solleva da terra una nuvola di polvere che copre tutti e 16. Quando la coltre si dirada, l’unico superstite sembra il Fremen, che barcolla ferito e moribondo verso Duncan, gli dà la spada, indica il cielo, fa cenno di no con la testa e muore. Guardando il cielo, Duncan non vede avvoltoi e grida: “È una trappola!” I soldati si rianimano, si strappano le vesti rivelando le divise Harkonnen e attaccano gli uomini di Duncan. Ma altri Fremen spuntano e liberano dei rapaci che calano sugli Harkonnen cavando loro gli occhi, e poi i Fremen li finiscono. IL capo dei Fremen, Farok, si presenta a Duncan: gli Atreides hanno soccorso i suoi fratelli, ora i suoi uomini hanno saldato il “debito dell’acqua” difendendoli dai soldati. I Fremen partono e Duncan esamina la spada: è luminosa ed emette un suono vibrante.

Jessica sta decorando la sua nuova camera da letto nel Palazzo Arrakeen, i soldati entrano portando un gruppo di servitrici Fremen. Tutte s’inginocchiano davanti a Jessica, tranne una vecchia: Mapes. Jessica ordina ai soldati di andarsene, e poi affronta Mapes: “Pensi che io sia cieca? Non sei una serva…!” Jessica capisce che c’è un pugnale sotto la veste di Mapes, che infatti estrae una lama bianca fosforescente: “Un regalo se sei davvero Lei!” Jessica afferma che altrimenti sarà lo strumento della sua morte. Mapes chiede che cosa sia la lama e Jessica risponde un dente, giustamente. Mapes grida come in estasi, si butta in ginocchio e porge a Jessica la lama, dicendole che è un dente di Shai-Hulud (cioè il Verme delle Sabbie) e di tenerlo vicino a sé altrimenti si disintegrerebbe. Jessica chiede a Mapes perché ha riposto la lama senza spargere sangue e Mapes apre la camicetta e le offre il seno. Jessica le taglia il seno destro, ma il sangue si coagula all’istante e Mapes dice “La leggenda sta cominciando ad accadere; tu sei uno di noi. Non lascerai questo pianeta viva”.

Fuori dal Palazzo, Duncan mostra a Leto i regali dei Fremen: le tute distillanti (tute che riciclano l’umidità corporea di chi le indossa), gioielli, brandy speziato e il coltello krys donatogli dal Fremen morente. Sta per togliere la lama dalla sua custodia nera, quando una voce grida “Lasciala nel fodero!” Tutti si voltano a guardare mentre Farok avanza; i soldati Atreides sguainano le spade. Duncan spiega che Farok gli ha salvato la vita e le guardie gli permettono di passare. Farok dice loro che solo Duncan può vedere la lama, e che gli occhi degli uomini impuri la macchierebbero. Leto chiede se gli sia permesso vedere il krys, e Farok risponde che al Duca sarà concesso di vederlo… se si rivelerà degno. I soldati s’indignano Atreides e Hawatt esclama che solo il Duca può dare ordini. Leto calma tutti e accetta di onorare l’usanza dei Fremen. Farok fissa Leto e poi sputa ai suoi piedi, le guardie degli Atreides estraggono di nuovo le spade. Ma Duncan spiega che sputare è un segno di rispetto tra i Fremen, essendo uno spreco d’acqua. Farok chiede a Duncan desidera mettersi al servizio sia del Duca che di Farok, si copre il volto e si dirige verso il deserto. Leto afferma che i Fremen sono gli uomini di cui hanno bisogno, se sono tutti come Farok, ma Duncan dice che essendo orgogliosi e liberi sarà difficile organizzarli. Leto dice che avranno bisogno di 10 battaglioni di Fremen alle dipendenze di Duncan. Duncan indossa una tuta distillante e raggiunge Farok: i due camminano insieme nel deserto, fino a che li perdiamo di vista dietro una duna.

La camera da letto di Paul è decorata con affreschi legati all’oceano, una finestra a forma di nuvola e un letto simile a un pesce. Yueh sta dando a Paul una lezione sulla fauna di Dune: “topi blu, falchi con becchi cornuti, coleotteri con ali di farfalla”. Dopo la fine della lezione, Yueh dà a Paul una pillola per dormire, ma Paul vuole fare una passeggiata. Yueh insiste, dicendo che è un ordine di Jessica. Paul prende la pillola con riluttanza e si addormenta, ma si alza subito e sputa la pillola non appena Yueh esce dalla stanza. Paul inizia a vestirsi quando vede la bocca del pesce che si apre e ne esce un insetto elettronico. L’insetto trasporta una bomba in miniatura ed è attratto dal rumore delle tende che svolazzano nel vento, poi da una falena, ma infine va verso il suono del respiro di Paul. Paul smette di respirare, ma il battito del suo cuore attira ancora l’insetto. Paul si concentra e arresta il cuore. L’insetto continua a svolazzare e sfiora Paul. Fuori dalla stanza si sentono i passi di una donna, la maniglia gira e Jessica apre la porta. L’insetto si precipita verso di lei, ma Paul riesce ad afferrarlo. Jessica toglie la carica esplosiva, la scaglia contro un muro mentre getta se stessa e Paul a terra. La bomba esplode, e il rumore richiama nella stanza Leto, Yueh, Hawatt e i soldati Atreides. Paul indica l’insetto, al che Thufir e i soldati corrono per il palazzo in cerca dell’operatore. Ma trovano solo un telecomando abbandonato. Sconvolto, Hawatt torna nella stanza e dice al Duca che è troppo vecchio e che rinuncia. Leto conforta Hawatt, dicendogli che le sue lezioni hanno salvato Paul e che non può fare nulla contro un traditore. Anche gli Atreides sono nelle mire di un regime corrotto, ma loro lo abbatteranno per sostituirlo con uno migliore, “anche se per farlo dovremo incendiare la Galassia!”

Fuori da una caverna nel deserto, Paul, Leto e Hawatt indossano tute distillanti e si avvicinano a un ornitottero, un velivolo del deserto. Notano un gruppo di Fremen che si avvicina a loro, guidati da un vecchio di 400 anni dalle movenze giovanili: Pardot Kynes. Gli Atreides hanno regolato le loro tute distillanti in modo errato, tranne Paul, e commentano: “Lui sa, ma non può aver mai imparato… La profezia si sta avverando!” Quando i due gruppi si incontrano, Leto ringrazia Kynes per le tute distillanti, ma Paul dice: “ogni dono è una benedizione per chi lo fa”. Anche questa frase stupisce i Fremen. Kynes, con il permesso di Leto, regola perbene le tute distillanti del Duca e spiega come funzionano. Hawatt lo imita e tutti salgono sull’ornitottero e decollano. All’interno del velivolo, Leto è ai comandi mentre Kynes indica le caratteristiche del paesaggio; tamburi di sabbia, uragani ecc. Un verme delle sabbie appare sotto di loro, lanciando un suono vibrante. Kynes spiega che difendono i campi di Spezia. Leto chiede perché non sono stati sterminati, Kynes dice che sarebbe troppo costoso e Paul ipotizza che ci sia un collegamento tra i vermi e la Spezia. Questa intuizione impressiona Kynes. Volano sopra un campo di spezia, che appare come una sostanza blu spugnosa ed emette un suono simile a quello del verme e dei krys. Un raccoglitore viene lasciato cadere sul campo da un wing-carrier (un altro velivolo del deserto) mentre 4 velivoli “watchmen” esaminano la zona. Un altro verme emerge dalle sabbie e si sposta verso il raccoglitore. Leto è preoccupato ma Kynes spiega che il wing-carrier verrà allertato e preleverà il raccoglitore prima che il verme attacchi. La nave watchman però solleva il recipiente in ritardo, ma quando Leto ordina ai lavori di abbandonarlo con il suo carico lo vediamo muoversi verso l’ornitottero, e all’improvviso esplode: sabotaggio! Leto ordina a tutti i veicoli di atterrare e salvare i lavoratori, ma l’ornitottero dovrà trasportare più uomini dei posti disponibili, quindi si gettano i sedili e qualsiasi altra cosa dal finestrino. Con gli operai a bordo l’ornitottero decolla a fatica mentre il verme distrugge la mietitrice. Si vedono due sagome che si allontanano e Paul deduce che erano Fremen che spiavano le loro tecniche di coltivazione. Gli uomini sono arrabbiati per la spezia perduta, ma sono felici di essere vivi e passano in giro brandy di spezie e cantano. Kynes è impressionato dal fatto che il Duca abbia rischiato la vita per salvare i lavoratori, più preoccupato per gli uomini che per la spezia.

Nel Palazzo gli Atreides hanno organizzato un ballo. Il primo piano è diviso in quattro sezioni distinte. La prima ha le ricche classi industriali di Dune e i loro 50 generali, che si divertono a bullizzare tre bambini mendicanti. Nella seconda i Fremen ascoltano musica e giocano a scacchi con pezzi giganti. Tra questi ci sono Stilgar, Farok, Duncan e Kynes. I cercatori di spezie occupano la terza area, ed è piena di cibo, bevande e gente ubriaca. Infine, nella quarta stanza, ci sono i contrabbandieri guidati da Esmer Tuek. Si impegnano in giochi di forza, tra cui la lotta con un ippopotamo. Leto, Paul e Hawatt osservano tutto questo da un balcone del secondo piano e decidono che devono unificare tutte e quattro le parti. Tornati all’ingresso, gli ospiti industriali si lavano le mani in ciotole d’acqua, asciugandole con asciugamani che poi lanciano ai mendicanti. I mendicanti s’azzuffano per gli asciugamani impregnati d’acqua. Leto interviene e ordina di interrompere questa vecchia usanza e distribuire acqua a tutti durante il ballo. Centinaia di mendicanti riconoscenti arrivano e si mettono in fila per l’acqua. Alcuni uomini d’affari che giocano a carte osservano la scena e biasimano le scelte del Duca. Tuttavia Lingar Webt, un commerciante d’acqua, ribatte che Leto può cambiare tutte le usanze che vuole purché non interferisca con i loro traffici, e ricorda che tutti insieme controllano l’acqua, il cibo e i trasporti su Dune e se unissero le loro guardie del corpo, potrebbero alla bisogna formare un esercito per attaccare gli Atreides.

Fuori dal palazzo Gurney mostra a Leto, Paul e Hawatt un camion militare pieno di teste di Harkonnen morti. Gurney consegna al Duca una lettera trovata su uno di loro. La lettera porta il sigillo autentico del Barone. Leto la legge: “…Lady Jessica ha accettato di assassinare il Duca…”! Paul è contrario, ma Leto riconosce che è una prova formale e ordina che Jessica venga sorvegliata. Quando Gurney e Hawatt se ne sono andati, Leto confida a Paul che sa che è una bugia, ma spera con questa messinscena che il vero traditore si scopra. Quindi chiede a Paul che, se dovesse succedere qualcosa a Leto, Paul riferisca a Jessica che non ha mai smesso di fidarsi di lei.

Tornata a palazzo, Jessica scende la scalinata principale e tutti ammirano la sua bellezza. Kynes le bacia la mano ma tiene le labbra chiuse. Jessica gli dice che un giorno Dune avrà abbastanza acqua che gli uomini non avranno più paura di perderla quando baciano una donna. Kynes capisce che Jessica condivide i sogni dei Fremen e le chiede: “Hai portato il Kwisatz Haderach?” Anche Leto scende la scalinata, ma rifiuta il braccio di Jessica: “Il tuo posto è nell’ombra”. Jessica, rattristata, si appoggia a Kynes. Leto sale sul podio dell’orchestra e propone un brindisi. Ma Leto rompe il bicchier: è un segnale! I soldati Atreides irrompono e i generali degli industriali vengono portati davanti a Leto, che dà un altro segnale e i 50 generali vengono decapitati! Un terzo segnale e i muri che separano ciascuna delle 4 parti vengono abbattuti, un altro segnale ancora e le porte della sala vengono aperte e una folla di mendicanti sciama al suo interno. Leto annuncia che questo è ciò di cui c’è bisogno su Dune, un popolo unito. Ha preso il controllo delle fonti di acqua, cibo ed energia su Dune e dice agli industriali di lasciare Dune per sempre. Promette di lavorare con gli altri gruppi in modo equo e paritario se aiuteranno gli Atreides a difendere Dune dall’Impero. Tuttavia, uno alla volta, i Fremen, i contrabbandieri e i cercatori di spezie si rifiutano di combattere la battaglia degli Atreides e lasciano la sala. Solo i mendicanti rimasti offrono le loro vite al Duca, che ride quasi isterico: “Vecchi… uomini deboli… uomini malati… pazzi… Questo è tutto ciò che ho!” Nel frattempo, migliaia di navi Harkonnen stanno attraversando lo spazio verso Dune.

Gurney Halleck addestra il suo improvvisato esercito e commenta: “Bambini, vecchi, malati, madri con i loro bambini e uomini emaciati”. I mendicanti, però sono privi di qualunque attitudine al combattimento e alla fine Halleck si rende conto che “hanno bisogno di qualcuno dietro di loro”. Si mette in mezzo a un gruppo e urla “Carica!” e, incitati da Halleck, i mendicanti attaccano i soldati Atreides con cui si stanno addestrando.

Intanto, le navi degli Harkonnen arrivano nell’orbita di Dune e stanno formando un anello attorno al pianeta.

Gurney mostra al Duca la sua strategia, secondo cui le truppe formano un cerchio gigante: “La prima fila contiene i vecchi e i malati, poi vengono i bambini, i deformi, i ciechi e i pazzi; poi ci sono le madri che usano i loro figli come scudi. La fila successiva è composta dalle donne e dagli uomini mezzi affamati”. In mezzo al gruppo ci sono i soldati Atreides. A un comando il gruppo si divide in due, poi in quattro ecc., ogni volta il gruppo mantiene lo stesso sistema di Atreides al centro protetto da più file di mendicanti. Halleck spiega che gli Atreides possono scoccare frecce dall’interno del gruppo, protetti da un muro di corpi, consentendo al soldato di uccidere molti Harkonnen finché non riescono a raggiungerli.

All’interno del Palazzo, l’installazione dello schermo protettivo è completata e Yueh attiva lo scudo. Il Palazzo è coperto da una cupola di luce semitrasparente e da una torre gli Atreides osservano le navi degli Harkonnen atterrare a mezzo miglio di distanza. Leto afferma che per governare legalmente Dune gli Harkonnen avranno bisogno della sua testa da presentare al Senato, ma confida nell’efficacia dello schermo protettivo. Le armate dei Sardaukar e degli Harkonnen si avvicinano al Palazzoe finché entrano in contatto con l’esercito degli Atreides formato in tre gruppi attorno a Hawatt, Idaho e Halleck. “Il cielo si riempie di avvoltoi. Si può udire il suono della battaglia: un frastuono assordante, lo scontro di armi, esplosioni, lamenti, bande militari, che mescolano i loro inni rivali. Un fumo nero oscura il cielo.” Un ragazzino, che abbiamo già visto al ballo, alla testa della squadra di coetanei, alza la sua spada, contro di essa si abbatte, in primo piano, una spada Sardauakar che si rialza insanguinata. Poi una scchiera di lame Sardaukar si abbatte sulle posizioni dei bambini: non li vediamo, ma vediamo i loro schizzi di sangue e le loro membra mutilate che si fanno sempre più numerosi, fino a che le insegne Atreides non restano a terra, lacere e insanguinate.

All’interno del palazzo Yueh corre verso Leto: “Jessica …! Paul …! Gli Harkonnen …!” Leto lo segue attraverso una serie di corridoi, incontrano Mapes con un pugnale nella schiena, che cerca di avvertire Leto prima di morire tra le braccia di Yueh. Ripartono di corsa e trovano Jessica e Paul inermi, sdraiati in una pozza di sangue. Leto cade in ginocchio e Yueh gli fa un’iniezione al collo. Leto cade paralizzato. Yueh rimuove uno dei denti del Duca e lo sostituisce con una copia. Dice a Leto di rompere il dente quando il Barone gli sarà vicino per rilasciare un gas mortale: “…non dimenticare il dente, Leto Atreides, il dente!” In cambio, Yueh promette che salverà Jessica e Paul. Il medico toglie a Leto l’anello ducale e lo nasconde in una delle tasche di Paul. Arrivano due cercatori di spezie, Czigo e Kinet. Yueh li paga con denaro e brandy speziato e questi se ne vanno trasportando Paul e Jessica.

Dopo la battaglia, sul campo ci sono migliaia di morti, tra cui “bambini irti di frecce”, mentre gli avvoltoi banchettano. Resistono solo tre Atreides, Duncan, Halleck e Hawatt, circondati da un cerchio sempre più piccolo di Sardaukar. Hawatt viene catturato, Halleck è bloccato sotto una rete. Duncan, nonostante sia ferito a morte, continua a combattere, finché alla fine sedici Sardaukar lo afferrano e premono il suo petto contro un cannone, che Rabban in persona spara, facendo a pezzi Duncan! Hawatt viene portato via perché il Barone vuole vederlo. Rabban calpesta il baliset di Halleck. Halleck lo vediamo poi legato a quattro bastoni, sotto il del deserto. Inveisce contro Jessica, credendo che sia lei la traditrice.

 

In copertina, Swissinfo.ch: H.R. Giger nel suo atelier, con i disegni per il progetto di Dune di Alejandro Jodorowsky.

 

Mario Luca Moretti
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Altri interessi oltre al cinema e alla letteratura SF, sono il cinema e la la letteratura tout-court, la musica e la storia. È laureato in Lingue (inglese e tedesco) e lavora presso l'aeroporto di Linate. Abita in provincia di Milano

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