Seleziona Pagina

Alejandro Jodorowsky: Dune, quarta puntata

Alejandro Jodorowsky: Dune, quarta puntata

La storia del copione di Dune di Alejandro Jodorowsky e mai diventato film, è stata pubblicata in quattro puntate: la prima è apparsa il 9 marzo, la seconda puntata giovedì 13 marzo , la terza puntata domenica 16 marzo e l’ultima oggi giovedì 20 marzo.

AVVISO: In questo articolo sono descritte scene scabrose e cruente

Puntata 4

Quattro anni dopo, siamo su Giedi Prime. In un’arena affollata, il Barone e i suoi ospiti, il Conte e Lady Fenring, stanno guardando un duello fra Feyd e il Fremen prigioniero Farok. In realtà è un incontro truccato. Farok è stato drogato per spingerlo al massimo, ma al contempo ha subito un condizionamento perché si blocchi a sentire la parola “Feccia”. E infatti sta per uccidere Feyd, ma quando la lama si avvicina al suo collo Feyd urla “Feccia!” e Farok s’immobilizza quanto basta da permettere a Feyd di sfregiarlo con il suo pugnale avvelenato. Farok barcolla e Feyd gli volta le spalle consentendogli un ultimo attacco, ma Feyd lo evita facilmente e lo finisce con colpo al collo. La folla urla “Hail Rautha!”

Dune quarta puntata: FeydPiù tardi nel castello degli Harkonnen viene servito un pasto al Barone, a Feyd, e ai Fenring. Il Conte ha capito che la “vittoria” è stata manipolata per fare di Feyd un eroe in grado di sostituire l’oppressivo Rabban su Dune. Il Barone ammette che questo è il piano, ma Fenring avverte che se il Barone tenta di arruolare i 10 milioni di Fremen come esercito contro l’Imperatore, Giedi Prime verrà distrutto. Per provare la sua buona fede, il Barone deve uccidere tutti i Fremen! Seguendo la parte della profezia che vuole il Kwisatz Haderach di sangue Harkonnen, quella sera Lady Fenring seduce Feyd, concependo un figlio che lei e suo marito sperano sia appunto il Kwisatz Haderach, consentendo alle Bene Gesserit di governare la galassia, ma solo come burattini dei Fenring.

Un trasportatore degli Harkonnen atterra vicino al sietch Tabr e i soldati scendono e strisciano in un canneto. Al di là del canneto vedono un gruppo di bambini intenti nella raccolta di rugiada. I soldati emergono all’attacco, ma i bambini si difendono estraendo delle cerbottane che scagliano dardi avvelenati. I soldati tentano una ritirata, ma da sotto la sabbia escono tre gruppi di guerriglieri Fremen (chiamati fedaykin), comandati rispettivamente da Paul, Chani e Stilgar, che fanno strage degli Harkonnen. I pochi soldati superstiti raggiungono il trasportatore e ripartono. Mentre i Fremen sottraggono l’acqua dai cadaveri, un cannone emerge dalla sabbia e abbatte il velivolo in fuga.

Più tardi nella grande pianura Chani, che tiene per mano il figlio avuto da Paul, osserva il suo compagno che ascolta Stilgar. Stilgar dice a Paul: “Oggi devi dimostrare di essere un vero Fremen!” Paul si dirige da solo verso un campo di spezie, portando due uncini e un martellatore. Paul attiva il martellatore e così richiama il verme più grande mai visto. Paul blocca il martellatore, il verme si gira mostrandogli il fianco e Paul gli corre incontro e aggancia gli uncini alla sua pelle. Il verme si gira su se stesso, trascinandolo sulla propria groppa. Le corde degli uncini diventano redini con cui Paul cavalca il verme. Chani, entusiasta, esclama: “La profezia si compie! È il re dei creatori di Spezia Shai-Hulud il bianco!” E Stilgar: “Tu ora ci condurrai!” Paul ruggisce di trionfo.

Un Fremen porta la moglie incinta davanti a Jessica, spiegandole che suo figlio non riesce a nascere e che sua moglie morirà. Jessica esamina la donna, ma annuncia che non si può fare nulla. Tuttavia, una bambina di quattro anni dice che li aiuterà, si siede sullo stomaco della donna e fa movimenti con le mani e i piedi finché il bambino non viene partorito con successo. La bambina è Alia, figlia di Jessica e sorella di Paul.

Nel deserto, Paul guida un attacco ai contrabbandieri e si avvicina all’unico sopravvissuto, solo per scoprire che è Gurney Halleck! Gurney è felice di scoprire che Paul è vivo, ma crolla a terra per le ferite. I Fremen tornano con Gurney al sietch, dove le ferite di Gurney vengono curate mentre Paul va a raccontare la notizia a Jessica. Paul dà a Jessica un messaggio trovato su un Harkonnen: l’ordine di sterminare tutti i Fremen.

Jessica, il volto coperto di tatuaggi rituali, prepara un tè di spezia secondo un rituale Fremen, lo offre a Paul e gli dice che è ora che uccida Stilgar e diventi il ​​capo degli eserciti Fremen. Paul rifiuta, ha visto il futuro e di non vuole la violenza, e poi Stilgar è un amico. Jessica dice freddamente a Paul che i leader stanno aspettando e che se Paul non ucciderà Stilgar, lui ucciderà Paul. Il giovane si ribella alla madre, accusandola di essere come le altre Bene Gesserit: intrigante, spietata, manipolatrice anche di suo figlio. Offesa, Jessica lo schiaffeggia con tale forza da scaraventarlo a terra.

Paul va a incontrare i leader, ma dice che le usanze devono cambiare, uccidere Stilgar sarebbe come tagliargli la mano destra. Ora è il momento che i Fremen lavorino insieme e non rubino alla tribù la sua forza e saggezza. Mentre il leader è d’accordo, Alia si precipita dentro e parla con Paul, che corre nella stanza di Jessica dove Gurney le ha puntato un coltello al collo. Gurney crede ancora che Jessica sia la traditrice che ha ucciso Leto, ma Paul gli fa ascoltare il messaggio di Yueh per dimostrare la verità.

Questo episodio riappacifica madre e figlio. Come pentita della sua richiesta, Jessica ammette di aver sfruttato Paul in passato e gli propone di liberarsi di lei, di pensare solo alla sua famiglia e alla sua felicità. Paul replica che lui ha una missione, il Muad’dib, e un popolo, i Fremen, al quale è legato, come Jessica è legata all’ordine Bene Gesserit. Infine, Paul prende le sue decisioni: porterà sua madre al sicuro in un luogo lontano e segreto e insieme plasmeranno il Kwisatz Haderach, e lui berrà l’Acqua della Vita.

Dune quarta puntataI Fremen riempiono una caverna e guardano un piccolo verme annegare per produrre l’acqua della vita. Jessica porge l’acqua a Paul, avvertendolo che nessun maschio ha mai superato questa prova, ma se lui ci riuscirà sarà la prova che lui è il profeta. Paul beve a grandi sorsi e dopo qualche istante di dolore Paul annuncia di aver trasformato il veleno. Bacia Jessica per condividere l’acqua trasformata e vediamo la loro visione condivisa dell’universo, che viaggia verso il centro di una luce accecante, il luogo proibito. Il volto di Paul si rompe in pezzi rivelando il volto di Leto. Tornato nella caverna, Paul si trova di fronte ai Fremen, come in trance. Levita fino al soffitto e si trasforma in volute di fumo che si spandono fra i presenti stupefatti. Poi il corpo di Paul ricompare, sospeso a mezz’aria. Paul dichiara di essere Paul Muad’Dib, Lisan Al Gaib, il Kwisatz Haderach! Esaltati, i Fremen estraggono i loro krys, lanciano grida di guerra e corrono nel deserto urlando il loro fervore religioso. Vengono raggiunti da migliaia di Fremen provenienti da tutto il deserto, pronti alla guerra santa.

Paul guida l’esercito dei Fremen all’attacco di una fortezza Harkonnen, accompagnato d Jessica, Gurney e Alia. Alla fine della battaglia, la fortezza è in fiamme, i nemici sterminati. Gli ultimi Harkonnen ancora vivi formano un cerchio attorno a una pila di scudi, ma anche la loro sorte è segnata. Quando l’ultimo soldato è morto i Fremen si separano, Paul e Stilgar ispezionano gli scudi, sotto i quali trovano un Rabban rannicchiato, a cui Stilgar spara disgustato. La testa di Rabban viene mozzata e sollevata su una lunga lancia e i Fremen gridano trionfanti.

Sotto una grande roccia nel deserto, Paul tiene una conferenza con i condottieri Fremen e dice loro che hanno vinto il pianeta, ma non la guerra. L’Imperatore, la Gilda, le Case Maggiori e Minori sono coalizzati contro i Fremen, Paul prevede che migliaia di navi attaccheranno Dune, guidate dall’Imperatore in persona. Paul spiega la sua strategia ai Fremen: sparpagliarsi e nascondersi nel deserto. I Fremen seguono questi ordini.

Nello spazio, un’enorme flotta di astronavi da guerra spaziali si avvicina a Dune. “Queste navi, che portano l’emblema dell’Imperatore, hanno un aspetto sinistro. Sono completamente ricoperte di artigli, punte e denti.”

Molte navi sono atterrate nel deserto formando un accampamento militare, al centro del quale si trova la grande tenda di metallo dell’Imperatore. Il conte Fenring guida una truppa di soldati esausta e abbattuta dal deserto. Mentre i soldati crollano e vengono soccorsi, Fenring entra nella tenda dell’Imperatore, lussuosa, dotata di un trono multicolore, popolata di un ricco e vizioso seguito, fra cui la Reverenda Madre. Fenring, accompagnata dalla moglie all’ottavo mese di gravidanza, riferisce all’Imperatore che non hanno ancora trovato un singolo Fremen, nonostante settimane di rastrellamenti. L’Imperatore, furioso, incolpa il Barone Vladimir di questa situazione ma ribadisce a Fenring di trovare e sterminare i Fremen.

Durante un’altra operazione militare, i Sardaukar dispiegati fra le dune vedono avvicinarsi una bambina solitaria: è Alia. Nervosi, a un cenno di Fenring i soldati escono allo scoperto e circondano Alia. Fenring la raggiunge e la piccola alza il pugno mostrando l’anello col sigillo Atreides: ha un messaggio per l’Imperatore. Fenring la prende in braccia e si mette alla testa del battaglione.

Un uragano soffia nel deserto e Paul esce da un piccolo rifugio per spiare con un binocolo l’accampamento dell’Imperatore, protetto da uno schermo energetico. Con lui ci sono Jessica, Chani e Stingar. Jessica comunica che la bomba atomica è pronta, e Stilgar che lo sono i cannoni: la prima servirà per distruggere lo scudo e i secondi per eliminare il loro supporto aereo. I fedaykin concluderanno l’attacco seguendo il vento. Chani intona una preghiera, l’uragano s’intensifica.

All’interno della sua tenda, seduto sul trono, l’Imperatore tiene Alia sulle ginocchia, la Reverenda è accanto a lui, immobile. Dei soldati portano dentro il Barone, come un prigioniero, terrorizzato. L’Imperatore lo accusa di essere un traditore, che sta complottando per unire i Fremen contro di lui. Il Barone nega. Alia lo deride e l’Imperatore gliela presenta: Alia, sorella di Paul Muad’Dib Atreides, dai Fremen venerato come un dio per colpa sua! “Anche la vecchia è colpevole,” aggiunge Alia, “il piano genetico delle Bene Gesserit.” La Reverenda, offesa, le ordina il silenzio con la Voce, ma Alia ride di lei e usando lei stessa la Voce le ordina d’inginocchiarsi davanti a lei. Dopo un’iniziale resistenza, la Madre obbedisce, ma chiede all’Imperatore di uccidere Alia. L’Imperatore chiede ad Alia di mettersi in contatto con Paul e dirgli di arrendersi in cambio della vita della bambina, ma Alia lo insulta e replica che l’Imperatore non dà più ordini, che ora Paul è l’Imperatore!

All’esterno la bomba atomica esplode, distrugge lo scudo e l’uragano spazza l’accampamento. Migliaia di Fremen escono all’attacco, mentre i cannoni distruggono gli aerei. La tenda vibra, le pareti si spaccano e il vento la devasta. Il Barone afferra Alia, ma lei lo colpisce sul collo con un ago avvelenato, uccidendolo all’istante. I fedaykin irrompono nella tenda, i Sardaukar circondano l’Imperatore e la Madre. Alia riceve un krys col quale massacra i cortigiani. Mentre alcuni Sardaukar danno la vita per coprire la loro fuga, altri scortano l’Imperatore e la Madre fuori, dove infuria la battaglia. Arrivano altri Fremen e persino dei vermi che distruggono quel che resta della tenda e dei velivoli. I due fuggitivi vengono accompagnati lungo un sentiero nascosto fra le rocce fino a un rifugio segreto, dove altri soldati portano anche i Fenring. Dopo un breve resoconto della situazione, l’Imperatore strappa un pezzo della sua camicia da usare come bandiera bianca ed esce allo scoperto sventolandola.

Nel palazzo del governo, Paul siede sul palco. Al suo fianco Jessica, Alia, Chani, Stilgar e Gurney. Dietro di loro i 30 condottieri Fremen. Le insegne Harkonnen sono scomparse, sostituite da una sola bandiera nera e verde, quella di Muad’dib. Gli arredi sono stati riadattati all’uso Fremen. Vengono introdotti Padishah, la Reverenda Madre, i Fenring, Hawatt, Feyd, Irulan, 10 ufficiali della Gilda e alcune cortigiane, risparmiate perché donne. Paul ordina che Hawatt venga liberato. Hawatt si fa avanti verso Jessica. Paul si mette tra loro e rivela di aver visto questo momento nelle sue visioni: Hawatt tiene in mano un ago avvelenato che l’Imperatore gli ha dato per uccidere Paul, e solo allora Hawatt riceverà il suo antidoto. Hawatt trema indeciso, poi punta l’ago contro Paul, che si dice disposto a morire in cambio dei molti anni di servizio di Hawatt, ma Hawatt gli passa accanto e si dirige di nuovo verso Jessica. Jessica gli apre le braccia, ma Hawatt punta l’ago su se stesso, morendo all’istante. Paul dice ai Fremen di onorare Hawatt come un eroe mentre portano via il suo corpo. L’Imperatore afferma che su suo ordine 5.000 navi della Gilda attaccheranno, ma Paul dice alla Gilda che se permetteranno l’attacco Paul distruggerà i vermi su Dune, e quindi la spezia. Dimostra questo potere gassando un piccolo verme. Paul fa un segnale e i Fremen scoprono un Navigatore della Gilda mutante, metà uomo e metà pesce, che galleggia nell’acqua blu spezia. Gli occhiali vengono improvvisamente strappati via ai funzionari della Gilda, rivelando i loro occhi azzurri. Dopo aver rivelato la loro dipendenza dalla spezia, la Gilda è ora al servizio di Paul. Paul si rivolge poi alla Reverenda Madre, imponendole di mettere a disposizione dei Fremen le loro conoscenze, sempre in cambio della Spezia. La Madre parla a Jessica: avendo dato alla luce il Kwisatz Haderach, può ricrearsi il suo legame con l’ordine, ma Jessica le risponde sprezzante e, con la Voce, le ordina di pugnalare se stessa. Terrorizzata, la Madre esegue, ma al primo sangue Jessica la ferma. Paul dice alla Madre di non sperare nel figlio di Feyd e Lady Fenring, perché nelle sue profezie ha visto che sarà un mutante senza cervello. Paul informa l’Imperatore che Irulan sarà sua moglie, ma promette a Chani che non toccherà mai Irulan e che l’erede al trono sarà il figlio avuto da Chani. Irulan accetta la cosa e s’inchina a Paul, imitata da tutti gli altri prigionieri, tranne Padishah e il Conte. Per compiere la vendetta rimane Feyd, già condannato a morte, ma questo sfida Paul a duello. Paul accetta. Durante la lotta Feyd avvelena Paul con un ago nascosto, ma Paul ha imparato ad annullare i veleni e uccide Feyd. Ma Paul è comunque indebolito dal veleno e cade in ginocchio. Fenring ne approfitta per puntargli una lama al collo. L’imperatore ordina a Fenring di uccidere Paul, ma il conte si rende conto che farlo lo renderebbe solo un martire. L’imperatore decide di farlo lui stesso, gli leva il coltello e sgozza Paul, che con un filo di voce dice: “Troppo tardi… non posso essere ucciso… perché…” e stramazza al suolo in un lago di sangue, morto. Jessica è la prima a parlare con la voce di Paul, come gli altri dopo di lei: “…per uccidere il Messia dovreste uccidere anche me…”. Chani: “…e me. Io posso vivere in qualunque corpo.” Alia: “Dovete uccidere anche me. Io sono Paul”. Stilgar e Halleck: “Io sono Paul.” Tutti i Fremen in coro: “Io sono Paul.”

Attorno al pianeta Dune si forma un anello azzurro. Sul pianeta la Spezia si agita e vibra. Tutto Dune si ricopre di vegetazione e foreste, si formano dei mari. Visto dallo spazio, Dune è ora un pianeta verde circondato dall’anello azzurro, che da solo si sposta, esce dalla sua galassia e si perde nel cosmo. Lo schermo si fa del tutto azzurro e compare la parola

FINE

**********************************

Questa è la fine del film secondo lo storyboard disegnato da Moebius, senza alcun aggancio con il prologo degli uomini-cane. La stesura del copione originale però ha un finale diverso, che raccontiamo di seguito.

***********************************

Dopo la morte in duello di Feyd e l’assalto del Conte su Paul, l’imperatore minaccia di uccidere Paul con le sue mani, ma Paul lo deride e dice: “Troppo tardi… hai messo il tocco finale alla creazione del vero Kwisatz Haderach, l’uomo che vive ovunque nel tempo…” In seguito tutti parlano con la voce di Paul. Jessica: “Perché per uccidere il Kwisatz Haderach dovrai uccidere me.” Chani: “Anche me. Io posso vivere in tutti i corpi.” Alia: “Dovresti uccidere me, io sono Muad’dib!” Stilgar: “Io sono Paul Muad’dib!” Un Fremen: “Io sono Paul Muad’dib il Kwisatz Haderach!” Molte centinaia di Fremen entrano nella sala ripetendo in coro queste stesse parole, con la voce di Paul. Poi tutti insieme: “Io sono l’uomo che vive nel corpo di ognuno.” Paul si alza con lo sguardo luminoso e dice, all’unisono con tutti i Fremen e con la sua voce: “Io conosco il luogo dove nessuno è mai stato; ci puoi andare: credimi, io sono l’uomo collettivo.” Paul e la sua famiglia sono ricoperti dai Fremen, fino a formare un’unica massa. Un nuovo coro con la voce di Paul: “L’Universo dell’Amore ha solo una via: il Kwisatz Haderach.” I Fremen riprendono le loro voci, sguainano le spade e le agitano al grido: “Mahdi, Mahdi, Lisan al Gaib, Muad’dib!”

EPILOGO

All’interno del Museo dell’Uomo gli uomini-cane guardano le ultime scene del film proiettato dal robot. Alla fine del film la testa del robot esplode e i cani lasciano il museo. Uno di loro dice: “Il padrone non tornerà mai più” e tornano al loro veicolo fra guaiti di dolore. Ma un altro si ferma e grida: “Non importa che il padrone non torni. Un giorno andremo a cercarlo.”

L’astronave degli uomini-cane sfreccia verso il centro dell’universo. Mentre sparisce alla vista si sentono latrati di gioia.

TITOLI DI CODA

********************************************************

 

Mario Luca Moretti
+ posts

Altri interessi oltre al cinema e alla letteratura SF, sono il cinema e la la letteratura tout-court, la musica e la storia. È laureato in Lingue (inglese e tedesco) e lavora presso l'aeroporto di Linate. Abita in provincia di Milano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi la NewsLetter

Scrivi la tua email:

Prodotto da FeedBurner