CANNES 2019, I PALMARES!
La 72ma edizione del Festival Internazionale del Cinema di Cannes si è conclusa con il presidente della giuria Alejandro González Iñárritu che ha annunciato la decisione unanime di assegnare la Palma d’oro al regista sudcoreano Bong Joon-ho per il suo Parasite, film intelligente e astuto, carico di forti valenze politiche.
Spiegando l’entusiasmo collettivo della sua giuria per la pellicola alla conferenza stampa post-cerimonia, Iñárritu ha dichiarato: “Abbiamo tutti condiviso il mistero dell’inaspettato modo in cui questo film ci ha portato attraverso diversi generi parlando in modo divertente, umoristico, tenero – senza pregiudizi di sorta – di un qualcosa di così rilevante e urgente, così globale in un film del genere. Siamo rimasti tutti affascinati quando l’abbiamo visto, e ha continuato a crescere e crescere dentro di noi: ecco perché alla fine è stata una decisione unanime.”
La regista franco-senegalese Mati Diop ha vinto il Grand Prix per il suo film d’esordio, Atlantics e ha fatto la storia in quanto prima regista di colore a partecipare alla competizione. Nel suo film racconta una parte raramente vista della crisi dei rifugiati in Europa attraverso gli occhi di una donna abbandonata dall’uomo che ama, quando decide di tentare una traversata illegale. L’attrice e giurata ventunenne Elle Fanning ha dichiarato che il film di Diop è “una bellissima favola“.
Nota fantascientifica nel premio alla migliore attrice andato alla stella nascente inglese Emily Beecham per Little Joe diretto da Jessica Hausner: una pellicola che ha diviso il pubblico in modo critico, interpretando una scienziata la quale inizia a sospettare che la pianta che ha modificato geneticamente possa avere effetti collaterali negativi.
Accettando il trofeo come miglior attore, Antonio Banderas ha riflettuto sulla sua quarantennale strada verso questo riconoscimento, premiato per il suo ruolo nel film semi-autobiografico Pain and Glory (distribuito come Dolor y gloria) di Pedro Almodóvar. Dedicando il premio ad Almodóvar, Banderas ha detto: “La gente pensa che noi viviamo su un tappeto rosso, ma non è vero. Soffriamo molto, sacrifichiamo e c’è molto dolore dietro un attore di qualsiasi tipo. Ma c’è anche gloria, e questa è la mia notte di gloria,” prima di promettere che “il meglio deve ancora venire.”
I favoriti di Cannes, Jean-Pierre e Luc Dardenne – che avevano vinto due volte la Palma d’Oro e altri due premi in precedenza – hanno vinto il premio per la regia per Young Ahmed, il ritratto di un adolescente musulmano che vive nel moderno Belgio e che tenta uccidere il suo insegnante dopo il lavaggio del cervello da parte di un imam radicale.
Qui di seguito l’elenco completo di tutti i premi assegnati nell’edizione di quest’anno.
La competizione
Palma d’Or: Parasite di Bong Joon-ho.
Grand Prix: Atlantics di Mati Diop.
Regia: Jean-Pierre e Luc Dardenne, Young Ahmed.
Attore: Antonio Banderas per Pain and Glory.
Attrice: Emily Beecham per Little Joe.
Premio speciale della Giuria — ex aequo: Les Misérables di Ladj Ly; Bacurau di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles.
Sceneggiatura: Céline Sciamma per Portrait of a Lady on Fire.
Menzione Speciale: It Must Be Heaven di Elia Suleiman.
Gli altri premi
Camera d’Or: Our Mothers di Cesar Diaz.
Palme d’Or Cortometraggio: The Distance Between the Sky and Us di Vasilis Kekatos.
Cortometraggio Menzione Speciale: Monster God di Agustina San Martin.
Golden Eye Premio al Do cumewntario: For Sama.
Premio della Giuria Ecumenica: Hidden Life di Terrence Malick.
Queer Palm: Portrait of a Lady on Fire di Céline Sciamma.
Un Certain Regard
Un Certain Regard Award: The Invisible Life of Eurídice Gusmão di Karim Aïnouz.
Premio della Giuria: Fire Will Come di Oliver Laxe.
Miglior Regista: Kantemir Balagov per Beanpole.
Miglior Performance: Chiara Mastroianni per On a Magical Night.
Premio Speciale della Giuria: Albert Serra per Liberté.
Special Jury Mention: Joan of Arc di Bruno Dumont.
Coup de Coeur Award: A Brother’s Love di Monia Chokri; The Climb di Michael Angelo Covino.
Directors’ Fortnight
Society of Dramatic Authors and Composers Prize: An Easy Girl di Rebecca Zlotowski.
Europa Cinemas Label: Alice and the Mayor di Nicolas Parisier.
Illy Short Film Award: Stay Awake, Be Ready di An Pham Thien.
Settimana della Critica
Gran Premio Nespresso: I Lost My Body di Jérémy Clapin.
Premio della Society of Dramatic Authors and Composers: César Díaz per Our Mothers.
Premio della Fondazione GAN Foundation per la Distribuzione: The Jokers Films, Distributore francese del film Vivarium di Lorcan Finnegan.
Louis Roederer Foundation Rising Star Award: Ingvar E. Sigurðsson per A White, White Day.
Leitz Cine Discovery Premio per il cortometraggio: She Runs di Qiu Yang.
Canal Plus Premio per il cortometraggio: Ikki Illa Meint di Andrias Høgenni.
Fipresci
Competizione: It Must Be Heaven (Elia Suleiman).
Un Certain Regard: Beanpole (Kantemir Balagov).
Directors’ Fortnight/Settimana della Critica: The Lighthouse (Robert Eggers).
Cinéfondation
Primo Premio: Mano a Mano di Louise Courvoisier.
Secondo Premio: Hiéu di Richard Van.
Terzo Premio — ex aequo: Ambience di Wisam Al Jafari; Duszyczka (The Little Soul) di Barbara Rupik.
Sergio Giuffrida
Classe 1957, genovese di nascita, catanese d'origine e milanese d'adozione. Collabora alla nascita della fanzine critica universitaria 'Alternativa' di Giuseppe Caimmi, e successivamente alla rivista WOW. Dai primi anni Novanta al novembre 2021 è stato segretario del SNCCI Gruppo Lombardo. Attualmente è nel board di direzione con Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati e del WOW museo del fumetto, dell'illustrazione e del cinema d'animazione.