LA BLACK WAVE JUGOSLAVA AL BERGAMO FILM MEETING 2019
Il prestigioso Bergamo Film Meeting, in programma dal 9 al 17 marzo 2019, dedica una personale completa in anteprima nazionale a una delle figure più rappresentative del cinema jugoslavo e sloveno. Karpo Godina, regista, direttore della fotografia, sceneggiatore e montatore, solo per citare alcuni dei molti ruoli che ha ricoperto con poliedrica professionalità, è stato omaggiato di recente al Moma, che ne ha proposto la prima retrospettiva integrale. A Bergamo sarà presente nei giorni dall’11 al 14 marzo.
Figura centrale di tre decenni di cinema jugoslavo (nonché, dall’indipendenza a oggi, di trent’anni di cinema sloveno), Karpo Godina è sempre stato difficile, se non impossibile, da definire o circoscrivere. Metà sloveno e metà macedone, si trova più a suo agio a lavorare in Serbia e in Bosnia-Herzegovina. Autore di numerosi lungometraggi e cortometraggi, conosce a fondo sia il linguaggio del documentario che quello del cinema narrativo e d’avanguardia. È stato una delle personalità chiave della nouvelle vague jugoslava, nota anche come Black Wave, assiduo e prezioso collaboratore di maestri quali Želimir Žilnik e Lordan Zafranović, maestro ispiratore, nonché fotografo e attivista politico. Se esiste un filo conduttore nella vasta filmografia di Godina come regista, a parte l’indiscutibile bellezza visiva della maggior parte dei suoi film, è un senso pervasivo di gioia e divertimento, una manifestazione continua di una libertà di espressione senza freni a dispetto di qualsiasi forma di repressione o tentativo di inquadramento.
In Slovenia, è stato collaboratore di Filip Robar Dorin, regista di primo piano. Impegnato su temi sociali e mai reticente nell’esprimere il suo punto di vista, nonché fondatore di una delle prime società di produzione cinematografica indipendente in Jugoslavia, la Filmske Alternative. Nel 2016 riceve il premio Underground Spirit all’European Film Festival Palić, in Serbia, un riconoscimento assegnato per il lavoro eccezionale nel campo del cinema indipendente e dell’originale poetica cinematografica sviluppata al di fuori dell’industria mainstream. In quell’occasione, ha affermato:
“Tutti i miei film hanno un certo messaggio e l’unica cosa importante per me è stato catturare lo spirito del tempo. Ho sempre cercato di trovare un nuovo linguaggio o una forma da rappresentare su pellicola.“.
Nell’ottobre 2018, il Moma di New York ha presentato la sua prima retrospettiva della carriera, in concomitanza con la mostra Toward a Concrete Utopia: Architecture in Yugoslavia, 1948–1980.
A Bergamo i tre lungometraggi Umetni raj (Paradiso Artificiale, 1990), Rdeči boogie ali Kaj ti je Deklica (Boogie Rosso, 1982) e Splav Meduze (La zattera della Medusa, 1980) saranno accompagnati da tutti i cortometraggi realizzati dal regista negli anni ’60 e ’70. La personale è stata realizzata in collaborazione con lo Slovenian Film Centre, l’Ambasciata di Slovenia in Italia e la Slovenian Cinematheque.
Sergio Giuffrida
Classe 1957, genovese di nascita, catanese d'origine e milanese d'adozione. Collabora alla nascita della fanzine critica universitaria 'Alternativa' di Giuseppe Caimmi, e successivamente alla rivista WOW. Dai primi anni Novanta al novembre 2021 è stato segretario del SNCCI Gruppo Lombardo. Attualmente è nel board di direzione con Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati e del WOW museo del fumetto, dell'illustrazione e del cinema d'animazione.