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RICORDANDO MASSIMO MATTIOLI: PINKY E JOE GALAXY

RICORDANDO MASSIMO MATTIOLI: PINKY E JOE GALAXY

Massimo Mattioli, uno tra i più importanti e geniali fumettisti italiani al mondo, è morto venerdì 23 agosto di quest’anno, dopo una breve malattia, all’età di 75 anni. Le sue opere hanno spaziato con versatilità dal fumetto anticonformista e ribelle ai racconti per i più piccoli. Lo ricordiamo parlando di due dei suoi memorabili personaggi: Pinky e Joe Galaxy.

Pinky è un fumetto che narra le storie di un coniglio rosa fotoreporter. Le storie furono pubblicate in maniera continuativa dal 1973 al 2014 sulle pagine de Il Giornalino.
Joe Galaxy è un fumetto di fantascienza umoristica creato da Mattioli nel 1976 sulle pagine de Il Male, successivamente proseguite su Cannibale, Frigidaire, e Comic Art.

Massimo Mattioli: Pinky e Joe GalaxyLa domanda, a questo punto, sorge spontanea: cosa hanno in comune questi fumetti a parte il loro geniale autore? Perché accostare in un unico articolo due creazioni così diverse, pubblicate su riviste di formazione e target apparentemente antitetiche?

Ora vi spiego la mia teoria. Innanzitutto, dovete sapere che da piccolo ero un divoratore di fumetti, Pinky era uno dei miei preferiti. Pur essendo una perfetta espressione di quella che poi verrà definita l’espressione del pop degli anni Ottanta, Pinky aveva vibrazioni che oscillavano dal surreale al nonsense, dal seriale alla fantascienza.

Alcune storie di Pinky sembravano, però, diverse dalle altre. Sul momento non capivo il perché, la spiegazione potei darla solo anni dopo, quando riuscii a leggere Joe Galaxy. Non nei tempi giusti, purtroppo, le collezioni delle riviste su cui era uscito erano ormai oggetti di culto e collezione, e i vari volumetti che furono pubblicati erano infami. Nessuna delle pubblicazioni che lo riguardano, per quanto oggettivamente belle e preziose, possono dirsi complete, ad ognuna manca qualcosa.

Joe Galaxy

Joe Galaxy è un ibrido: si definisce un avventurista dello spazio. È mezzo aquila e mezzo papero, le sue storie sono comiche, violente, assurde, piene di sesso e di esplosioni. E così mi esplode un pensiero laterale: i due fumetti possono essere intimamente collegati?

Secondo me, si. Pur essendo entrambi un’orgia di creatività, sperimentazione e distillato di genio, i due possono considerarsi come il dottor Jekyll e il mister Hyde del famoso romanzo di Stevenson.

Pinky è il popolare, il socialmente accettabile, il divo pop, il Jekyll della situazione, pubblicato sulle pagine della rivista cattolica per antonomasia. Joe Galaxy è lo scomodo, il politicamente scorretto, il reietto ma adorato dal suo pubblico di nicchia: il nostro amatissimo Mr. Hyde di quartiere, come direbbe qualcuno. Su Il Male Mattioli aveva mano libera, poteva esprimersi senza freni e senza censure. Rischiando anche, pensate a Jacovitti che, dopo aver pubblicato Kamasutra, sparì dalle pagine de Il Giornalino, tornandovi solo postumo.

In quegli anni, la vita del fumettista non era semplice eppure Mattioli era riuscito a trovare il perfetto equilibrio e una sottile alchimia perché ogni cosa fosse caoticamente e perfettamente al posto giusto. Nella sua carriera, Mattioli è sempre stato fondamentalmente un genio. Il suo modo di fare fumetto era figlio, oltre che del suo stile, anche dell’atmosfera di quel particolare periodo. Mi riferisco non solo a Il Giornalino ma anche alle riviste più di nicchia come lo era Il male.

Chiudiamo questo veloce ricordo con una foto dove Mattioli è insieme a Tanino Liberatore, Andrea Pazienza, Stefano Tamburini e Filippo Scozzari, ritoccati con inchiostro alla maniera dei futuristi.

Massimo Mattioli: Pinky e Joe Galaxy

Max Strano
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Grande appassionato di astronomia, scienza, fantascienza, divulgazione e musica (oltre di un milione di altre cose), da anni ha focalizzato il suo interessi su questi argomenti che spera un giorno di riuscire a fondere in una serie di progetti.

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