NOTTURNO, CRONACHE DEL MONDO DILÀ
Tante, tantissime volte abbiamo letto di viaggi fantastici in mondi bizzarri e assurdi. A partire dai Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, proseguendo con Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, fino ad arrivare al più recente Le cronache di Narnia di C. S. Lewis, solo per nominarne alcuni. In questi libri i protagonisti affrontano vere e proprie realtà parallele dove quello che accade riflette in qualche maniera ciò che accade nel nostro mondo.
È su questo filone che si va ad accodare il bel romanzo breve Notturno di Pietro Rotelli, dall’eloquente sottotitolo Cronache dal mondo Dilà, pubblicato lo scorso marzo dalla casa editrice Lettere Animate.
La trama è semplice. Il giovane David, un ragazzo scanzonato e dalla vita non troppo serena, si ritrova un minuscolo esserino mostruoso nella sua stanza. Questi si presenta come Sentimento e gli confessa di aver perso la sua controparte fatata, Ragione, lo convince a seguirlo nel mondo Dilà e ad aiutarlo a trovarla. Nel mondo Dilà le cose al livello politico non vanno affatto bene. Il reggente malvagio, il re Tenebra, tiene prigioniera la fata e minaccia la pace e la tranquillità dell’intera dimensione.
Il mondo Dilà viene raggiunto attraverso il sogno, “il momento di fusione più alto fra razionale e irrazionale”, un momento di unione perfetto nel quale i due mondi riescono a intrecciarsi senza contraddizioni, in cui tutto diviene lecito e dove anche un inetto come il protagonista può diventare un eroe.
Come nei suoi più noti predecessori (almeno nei primi due, Narnia non l’ho letto), anche in Notturno, al di là della storia, l’intento allegorico-satirico è evidente. A partire dal chiaro smarrimento di Ragione e dalla spinta di Sentimento nel volerla ritrovare a tutti i costi, così come la descrizione della lotta perpetua tra un verme e un gufo gigante, che rappresentano rispettivamente la generazione del mondo e la sua dipartita, in uno dei punti più alti del libro.
“L’Allghoi Khorhoi è il trasformatore, il creatore, il generatore di vita. D’altro canto Inanna Yama – quel gigantesco gufo che lo combatte – è la morte, il custode degli inferi, il soppesatore di anime. Quindi, LETTERALMENTE, sta assistendo all’eterna lotta fra la vita e la morte”
Notturno è dunque una metafora dell’esistenza, che non ha però la pretesa di essere presa troppo sul serio. È una storia leggera, dai toni scherzosi e quasi farseschi, oserei dire per ragazzi, una storia fantastica che mira prevalentemente allo svago, ma che può essere però letta anche in maniera critica, facendo emergere riflessioni piuttosto profonde.
D’altronde l’autore, classe 1975, è un artista eclettico, e non mi sarei potuto aspettare di meno da lui. Disegnatore, grafico, scrittore, è coinvolto anche in diversi progetti di rilievo nel panorama italiano del fantastico. Ha illustrato volumi per Delos e Watson ed è uno dei fondatori del collettivo di fumetti Ronin, che vi consiglio di andare a consultare online. Da qualche mese pubblica i racconti del Detective Newton a puntate su VALIS, che presto saranno raccolti in volume.
Insomma, Notturno è un romanzo che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del genere fantasy/fantastico, per il senso di meraviglia che riesce a suscitare. Ma è un libro che piacerà anche a coloro che hanno semplicemente bisogno di evadere dalla nostra realtà o, magari allo stesso tempo, di rifletterci sopra in maniera diversa.
Stefano Spataro
Una laurea in filosofia, un dottorato in Storia della Scienza e un box pieno di libri e fumetti. Collaboratore scientifico dell'Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Vallisneri ha prodotto diverse pubblicazioni di carattere storico-scientifico. Nel 2015 ha deciso di dedicarsi alla scrittura di genere fantascientifico. È musicista attivo da quasi dieci anni nell'underground italiano, sia con band che da solo.