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4 – Abissi Fantastici

4 – Abissi Fantastici

I serpenti marini hanno avuto poche apparizioni cinematografiche perché la realizzazione degli stessi, i loro movimenti, qualora non ottenuti con lo stop motion, risultavano ridicoli e poco plastici, affidati come erano a fili quasi sempre visibili, un poco come le zampe di un aracnide, che erano tra le cose più difficili da realizzare con verosimiglianza.

Di esempi di serpenti marini possiamo quindi brevemente citare La Leggenda Vichinga (The Viking Women and the Sea Serpent) pur sempre per la regia di Roger Corman e datato 1957, Qui abbiamo un gruppo di donne vichinghe che cerca di salvare i propri uomini i quali sono stati portati via da un’altra tribù e. fra le tante insidie, c’è pure un gigantesco serpente marino.

Reptilicus (Reptilicus) di Sydney Pink è del 1962, un film danese che parla di un gigantesco rettile preistorico viene trovato ancora vivo, ma sparpagliato in tanti piccoli pezzi. Le parti si rigenerano e ne esce un gigantesco rettile in grado anche di emettere una bava corrodente che distrugge ogni cosa. Anche se sconfitto, nessuno si accorge che un suo pezzo, per la precisione una zampa, staccatasi durante un cannoneggiamento, si sta rigenerando in un nuovo mostro nelle profondità dell’oceano…

Il computer ha ora cambiato tutto ed anima un gigantesco serpente in Anaconda (Anaconda) di Luis Llosa

(1999). Un rettile gigantesco terrorizza e fa strage in una spedizione fotografica nel Rio delle Amazzoni, ad essa si aggiunge un cacciatore senza scrupoli che vuole la pelle della creatura, ma la cosa non sarà affatto facile…

Passando ai draghi non possiamo almeno non accennare a Elliot, il Drago Invisibile (Peter’s Dragon) di Don Chaffey (1977), un ottimo esempio di interposizione precomputer tra l’animazione (il drago) ed i personaggi reali. Peter è un ragazzo orfano che viene aiutato da un drago visibile solo a lui a trovare dei genitori addottivi che gli vogliano bene, e non dimentichiamo nemmeno di rendere omaggio al drago più famoso dello schermo: il buon vecchio ed inarrestabile Godzilla, cosa sarebbe Tokyo senza di lui! Eccoci ora a Il Drago del Lago di Fuoco (Dragonslayer) di Matthew Robbins (1982) dove a un vecchio mago viene chiesto di liberare un paese minacciato da un drago, ed al simpaticissimo Dragonearth (Dragonearth) del 1996, un capolavoro di animazione digitale dove la storia, diretta da Rob Cohen, parla di un cavaliere che si allea con l’ultimo dei draghi ed insieme, dopo aver finto di combattere, combatteranno realmente per liberare un paese da un perfido tiranno il quale è vivo grazie alla metà del cuore del vecchio drago. Nella versione originale il drago è doppiato da Sean Connery.

Invece, per quanto riguarda il buon Nessie, oltre che trovarlo come finto mostro, in realtà un sottomarino camuffato in un’avventura di Sherlock Holmes dal titolo La vita privata di Sherlock Holmes (The Private life of Sherlock Holmes) di Billy Wilder (1970), e in una breve e misteriosissima apparizione in un episodio del serial Tv Ralphsupermaxieroe ed anche in X-Files eccolo, come protagonista incontrastato di Loch Ness (Loch Ness) di John Henderson, un film del 1995.

Gli abitanti di Loch Ness tengono nascosto gelosamente il segreto delle creature vestigia di un passato lontano. Se l’uomo fosse certo della sua esistenza sarebbe la fine per loro. Uno scienziato, venuto a conoscenza del segreto, preferisce a sua volta non rivelarlo affinché il mostro e la sua prole possano continuare a vivere serenamente.

 

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