![La serie TV “Blade Runner 2099” di Amazon](https://www.altrimondi.org/sf/wp-content/uploads/2024/07/Blade-Runner-2099-serie-tv-2025-150x150.webp)
Intervista a Emma Roberts
![Intervista a Emma Roberts](https://www.altrimondi.org/sf/wp-content/uploads/2025/02/Space-cover.jpg)
Emma Roberts sai che il tuo nuovo film su Prime Video, “Space Cadet“, è un bersaglio facile per critici e cinici (n.d.r. il riferimento all’omonimo romanzo juvenile di Robert Anson Heinlein è puramente casuale).
“È un film sincero. E la gente probabilmente lo deriderà, ma sai è come deve essere. Penso che sia meglio essere sinceri e fare del proprio meglio ed essere orgogliosi di ciò che si fa, indipendentemente dall’accoglienza”.
Emma Roberts è la protagonista del film, scritto e diretto dalla scrittrice di “Purple Hearts” Liz W. Garcia. Interpreta Rex, una barista che decide di inseguire il suo sogno d’infanzia di diventare un’astronauta. Quando viene accettata nel programma di addestramento per astronauti altamente competitivo della NASA, le cose vanno male dopo aver scoperto che la sua migliore amica (l’interprete di “Hacks,” Poppy Liu) aveva ritoccato in meglio la sua domanda.
“Me ne sono innamorata moltissimo“, ricorda Emma Roberts leggendo la sceneggiatura di “Space Cadet”. “Ho avuto la sensazione che mi ricordasse davvero tutti i film che amavo da bambina e da adolescente e mi è sembrata una storia super fresca, ma allo stesso tempo molto nostalgica. Avevo letto fino ad allora solo cose cupe e deprimenti e mi sembravano poca cosa. Volevo fare una storia che mi ispirasse, mi divertisse e mi illuminasse, ecco cosa è stato per me”.
Sei anche una producer del film. L’altro giorno parlavo con un amico regista e lui mi ha detto che non è stato facile ottenere i soldi. Ha detto: “È stato uno strazio”.
Mah! Quando le persone guardano un film o a teatro e dicono, “che schifo”, io dico, “Ci sono voluti mesi e anni e sangue, sudore, lacrime”. Produrre cose mi ha fatto capire che nulla può essere davvero orribile, perché ci sono state delle persone che hanno provato e riprovato e ce l’hanno fatta. Se stai guardando uno spettacolo, allora è un successo.
Ma hai fatto dei film che se ti guardi indietro dici: “Abbiamo lavorato davvero tanto. Sono contenta. Ma mi aspettavo qualcosa di più”?
A me sta benissimo pubblicare cose come “Space Cadet“. Perché a chi lo ha visto il film è piaciuto e sono felice. Poi ti arrivano ‘sti commenti assurdi e maleducati. Io non li considero proprio. Sono persone che odiano per principio. Mi sembra di averci a che fare da quando avevo 12 anni, quindi ormai ho la pelle dura. Ma ci sto male. Si è creata una vera e propria cultura dell’odio verso i VIP e verso film e televisione online. Prima a recensire un film c’erano cinque persone, ora c’è una folla che nemmeno dice il vero nome e odiano tutto quanto. Secondo me dovrebbero per lo meno fargli mettere il numero della carta d’identità su Instagram, e allora ci penseresti due volte prima di dire cose spiacevoli perché sapremmo chi sei.
E hai avuto un grande successo su Nickelodeon [Emma Roberts ha recitato in “Unfabulous” della rete per tre stagioni prima che si concludesse nel 2007]. Nickelodeon è stata spesso al centro dell’attenzione per la sicurezza dei bambini sul set. Ti ricordi di esserti mai sentita insicura?
Ho guardato [ “Quiet on Set: The Dark Side of Kids TV” ], e sono rimasta completamente inorridita e scioccata perché non era quel che ho visto io. Mi dispiaciuto un sacco che fosse accaduto questo a persone che vedevo ogni giorno. Per me, durante il mio show, “Unfabulous,” la responsabile che avevamo era una donna straordinaria che si chiama Sue Rose. E all’epoca non me ne rendevo conto, ma una showrunner donna a quei tempi non era molto comune. Ma quella è stata la mia introduzione al lavoro in uno show televisivo. Inoltre, mia madre era con me 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e le dicevo sempre, “Non sei costretta a star qui tutto il giorno,” e lei, “Invece sì. Non ti voglio perdere di vista. Non vai a una prova da sola a 13 anni.” Brutta cosa e sento che i bambini hanno bisogno di essere protetti sul set, ma anche gli adulti, e sento che stiamo lavorando per un ambiente di lavoro migliore. Ma sì, quel documentario mi ha fatto male.
Emma Roberts ha recitato nella serie “Unfabulous” di Nickelodeon dal 2004 al 2007.
Immagino che all’inizio della tua carriera la gente ti proponesse cose da realizzare con tua zia, Julia Roberts …
Lo fanno ancora adesso. Mi piacerebbe trovare il progetto perfetto per me e mia zia, e so che si può fare. Ma per il momento non è successo. Lei è la migliore, e voglio fare qualcosa con lei. Ci mandiamo libri e parliamo di tante idee, ma non abbiamo mai trovato la storia giusta. Guardo i suoi film quando sono sul set e sono da sola. Ho dei suoi film scaricati sul mio computer che guardo per divertimento. “Il matrimonio del mio migliore amico” e “America’s Sweethearts” sono i miei film.
Dobbiamo parlare di “Madame Web“. Non ha avuto il successo che si sperava. Dakota [Johnson] ha detto che probabilmente non si sarebbe mai più azzardata a fare una cosa simile . Tu dici che vuoi rifarlo invece.
Le cose funzionano; le cose non funzionano. A tutti piacerebbe prevedere con certezza se funzioneranno o meno. E purtroppo non è possibile. Se va male e poi c’è l’esplosione su TikTok. Se va bene, guardi e pensi: “È andato bene?” Ma sì, perché no? Si tratta di fare qualcosa di buono e di farlo arrivare al momento giusto. Tutto il resto è un desiderio, una preghiera. Non mi faccio buttar giù dal fallimento e non mi faccio buttar giù da chi ha pensieri negativi. Personalmente ho molto apprezzato “Madame Web”. Mi è piaciuto tantissimo il film. Secondo me erano tutti fantastici. Credo che la regista SJ Clarkson abbia fatto un lavoro straordinario. È il motivo per cui ho voluto fare quel film. Se non fosse stato per la cultura di Internet e perché tutto si è poi risolto in uno scherzo, forse l’accoglienza sarebbe stata diversa. E questo è ciò che un po’ mi deprime su diversi argomenti e anche per certe cose che ho fatto io: il fatto è che la gente prende in giro tutto quanto.
Qual è quel ruolo per cui hai fatto il provino e che ti ha fatto dire: “È proprio quel che cercavo”?
Da bambina, è stato il remake di “Peter Pan“. Ci sono andata molto vicino. Avevo un accento britannico. Ero molto soddisfatta di me stessa, ma non ho avuto la parte. Poi mi è sfuggito “I Am Sam“, che ovviamente è andato alla straordinaria Dakota Fanning. Anche lì per un pelo, ma il successo è stato: “Sei un po’ più grande“, a nove anni. Quando mi hanno detto a nove anni che ero già più grande, ho capito che la mia pellaccia spessa è cresciuta proprio in quella occasione.
![](https://www.altrimondi.org/sf/wp-content/uploads/2023/01/Sergio_Giuffrida-150x150.jpg)
Sergio Giuffrida
Classe 1957, genovese di nascita, catanese d'origine e milanese d'adozione. Collabora alla nascita della fanzine critica universitaria 'Alternativa' di Giuseppe Caimmi, e successivamente alla rivista WOW. Dai primi anni Novanta al novembre 2021 è stato segretario del SNCCI Gruppo Lombardo. Attualmente è nel board di direzione con Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati e del WOW museo del fumetto, dell'illustrazione e del cinema d'animazione.