Immortal1, un viaggio nel digitale
Immortal1 è un romanzo di Giulio Giorgetti ed è il primo che abbiamo ricevuto nell’ambito dell’iniziativa Posso chiedere un parere? annunciata a gennaio scorso. L’idea non è tanto quella di ricevere libri presso questo sito, ma soprattutto segnalare i buoni libri! Siano essi presentati da Editori, o direttamente dagli autori.
Per ciò che riguarda Immortal1, si tratta di una società d’informatica situata in un futuro prossimo, che ha raggiunto un improvviso successo grazie alla produzione di software basati su un’avanzata Intelligenza Artificiale. La sua gamma di prodotti sta andando per la maggiore nel mondo, e il dato è ancor più sorprendente considerato che si tratta di una realtà nata Italia da un genio assoluto dell’informatica: Alessandro Tempesta.
Una delle chiavi del successo di Immortal1 è l’applicazione Real1, una gamma di prodotti che sono ora al primo posto delle app più scaricate, dal motore di ricerca, al software di messaggistica istantanea fino ad un social network molto popolare. In pochi anni Immortal1 ha raggiunto un miliardo di utenti attivi sui suoi software, a cui nessuno al mondo è più capace di rinunciare. Questo però è visto con ostilità da parte di multinazionali e governi esteri che fino a pochi anni prima avevano il monopolio di questi settori.
Ai lati e tutto attorno a questo meraviglioso progetto, l’autore fa muovere diversi personaggi, alcuni che si dichiarano fedeli, altri che viceversa si dichiarano apertamente nemici ed altri le cui intenzioni non sono chiare. Non sarà facile per il lettore decodificare chi tra i fedeli lo sia veramente e viceversa.
All’inizio della storia succede un guaio informatico apparentemente molto grave e da qui si snoda una lunga serie di eventi, non sempre innocui e mai piacevoli.
Giulio, non è stato difficile gestire tutti i personaggi e soprattutto il loro carattere complesso?
Quando ho progettato Immortal1, avevo in mente una Serie TV. Di fatto questo libro che ho sottotitolato “Spie di Fiducia” è pensato come la prima stagione; quindi, sin da subito ho abbracciato l’idea di avere tanti personaggi per dare profondità al progetto. Ci sono tre personaggi principali e tutta una serie di soggetti in secondo piano. Ognuno di essi interviene nella storia principale. Rispetto alla mia idea iniziale ci sono stati una serie di situazioni e individui che sono nate in maniera spontanea. Ogni personaggio l’ho studiato come se fosse il protagonista della sua storia, per quello la personalità è ben definita. Ogni persona è importante e quando il lettore legge il mio libro voglio che si immedesimi in esso. In merito ai caratteri dei personaggi è stato facile definirlo, più difficile è trovare il giusto equilibrio. A volte ho dovuto fermarmi per giorni per trovare delle soluzioni che fossero credibili e che fossero altamente soddisfacenti per me e quindi per il lettore. Si può dire che da una parte è stato come giocare una partita a scacchi, dove ogni causa produceva un effetto con diverse mosse d’anticipo, dall’altra ho cercato di avere un’armonia come se i personaggi facessero parte di un’orchestra musicale. Se il “suono” che producevano non mi soddisfaceva, mi fermavo fino a trovare le giuste parole/note musicali, la ricerca spasmodica dell’armonia è stato il mio obiettivo sin dall’inizio.
Devo dire subito che il romanzo va nel senso giusto delle attese: inizialmente un po’ troppo ampio e costruito, poco per volta diventa quello che ci si deve aspettare: un thriller fantascientifico con cattivi che gongolano dal principio alla fine all’idea di distruggere e chiaramente, uccidere l’odiato Alessandro Tempesta e le sorprese che rimettono ogni volta in piedi l’intelligentissimo protagonista.
Malgrado la storia tratti di nuove tecnologie, tra cui l’Intelligenza Artificiale, direi che lo stile non sfiora mai il Cyberpunk. Rimane un prodotto di thriller e di suspense.
Giulio, nella parte iniziale, la storia mi ha dato un un’idea che mi viene da definire dilettantesca, in mancanza di miglior termine: molti episodi mi sono sembrati riportati più con uno stile di cronaca giornalistica che romanzesca e dico questo perché, proseguendo ci si inserisce sempre più all’interno di un meccanismo davvero entusiasmante. Come se poco per volta ti fossi appropriato della tecnica giusta per questo tipo di racconto.
In realtà la mia è stata una scelta. Vengo dal mondo della formazione e della produzione dei videogiochi. Ho utilizzato delle tecniche che hanno caratterizzato molti giochi di successo di avventura. Il primo capitolo serve per introdurre l’atmosfera e i personaggi, per presentare una sorta di manifesto della società Immortal1 e dei suoi protagonisti. Poi già dal secondo capitolo si spinge sull’acceleratore. Non solo. Sempre utilizzando la tecnica dei videogiochi avrai notato che a volte accelero, a volte rallento. Questo mi permette di portare il lettore su una macchina ad alta velocità, ma allo stesso tempo dargli la possibilità di rallentare, godersi il viaggio, pensare, ragionare e meditare. Proprio come in un videogioco è necessario alternare livelli difficili, a quelli più facili a quelli medi. O tornando alla metafora musicale è come un’opera di Beethoven, Mozart o Vivaldi stesso che inserisco nel libro stesso. Ogni parte, ha il suo giusto ritmo. Se fossi partito subito “a razzo” si sarebbe persa quell’emozione, quel crescendo di eventi che si ha fino al finale dell’opera.
Infatti, i personaggi prendono improvvisamente una loro dimensione, che fino a poche pagine prima era un po’ lasciata a se stessa e la lettura diventa molto piacevole.
È proprio qui che si innesta il meccanismo dell’inseguimento, del delitto, del tradimento e insomma tutto ciò che rende entusiasmante questo tipo di romanzi.
Ma ciò che davvero lascerà di stucco qualsiasi lettore è il finale…
Immagino che il finale sia un assoluto top secret. O vuoi dire tu qualcosa?
Dico che il mio progetto è nato da lì. Da quel finale. Nel libro inserisco molti contenuti. Ci sono tre livelli di lettura. Quella più leggera ed esplicita, una un po’ più sottile e un terzo grado che è addirittura criptico. Tra le mie passioni oltre alla fantascienza e all’informatica, ci sono la geopolitica e il mondo dello spionaggio. Il libro è ricco così di messaggi chiari e altri nascosti. Di fatto ogni personaggio, ogni situazione, ogni luogo ha un messaggio nascosto. C’è chi riconoscerà più una situazione, chi più un’altra. Il finale vuole dare modo al lettore di fermarsi e ragionare su cosa potrebbe accadere. Lascio il lettore emozionato, che vuole sapere come andrà a finire ed è proprio quello che voglio io. Non tanto per un discorso di saga, per la produzione del prossimo libro, bensì perché voglio che il lettore si fermi e pensi “Cosa farà quel personaggio? Cosa succederà? Cosa farei io se fossi in lui?”. Voglio che il lettore rifletta sulle conseguenze dell’azione, come se questa decisione fosse proprio nelle sue mani. Rendo così il lettore protagonista.
Questo romanzo è stato pubblicato su Amazon, in forma autoprodotta, con il metodo Direct Publishing e, come sempre, è un peccato che prodotti come questo non trovino posto presso un editore normale.
Hai un motivo per questa scelta?
Ti spiego. Questo è il mio quarto libro, ho scritto due manuali nel settore delle scommesse sportive, un’altra delle mie passioni e un saggio dal nome Rivoluzione Digitale Italiana dove indico una serie di azioni che l’Italia potrebbe fare per migliorare la sua situazione economico e geopolitica, oltre che aumentare la propria sicurezza nazionale. Questi tre libri li ho autoprodotti e in particolare quelli sul settore sportivo hanno successo e sono i bestseller del settore. Quindi la mia esperienza in autoproduzione è già vincente. Questa volta però, essendo il mio primo romanzo, avevo deciso di provare a cercare una casa editrice. Dopo un’approfondita analisi ho visto però che le piccole e medie case editrici sarebbero state inferiori in termini di risultati rispetto alla mia esperienza come autore autoprodotto. Ho quindi deciso di andare in autoproduzione sperando che il libro abbia sufficiente successo da poter interessare poi un grande editore. Ci tengo al progetto, il mio obiettivo è, come ho anticipato, farne una serie tv e per far ciò ho bisogno di un’alta visibilità. Questa la si può avere solo con un grande editore. I numeri dei grandi editori sono troppo lontani da qualsiasi altra soluzione. Basta poi essere ospitati un giorno nella giusta trasmissione per fare diventare il libro un bestseller. Quindi per ora preferisco essere disponibile solo su Amazon, poi si vedrà. Dopotutto per me questa è un’avventura, un po’ proprio come i personaggi di Immortal1.
Alla fine, è nato un thriller fantascientifico di oltre 400 pagine e il prezzo del formato Kindle è più che onesto. Forse un po’ esoso il formato cartaceo, ma certo adeguato ai prezzi dei libri attuali.
Sì, per i costi in realtà ho cercato di stare il più basso possibile mantenendo però dignità al progetto e rimanendo in linea con il mercato. Considera che i margini di guadagno sono molto bassi per me, con 400 pagine i costi di produzione sono alti. La versione digitale la si può trovare a solo 2,99 euro (il prezzo più basso che potevo mettere era 2,45 ma mi sembra triste!) e gratis per chi è in possesso dell’abbonamento a Kindle Unlimited. Quella con copertina flessibile è a 14,80, un prezzo come dici tu onesto, così come la versione con copertina rigida che è a 22,80 ma è di fatto il prezzo che permette un minimo di guadagno. Anche qui, se ci fosse un grande editore, sarebbe più facile mettere prezzi più competitivi, ma ti assicuro che guadagno molto poco, è quasi tutto costo di stampa. Ma appunto, il mio obiettivo non è guadagnare sulla vendita di libri, ma raggiungere il mio sogno di farlo diventare una serie tv.