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14 – Edgar Rice Burroughs e altri

14 – Edgar Rice Burroughs e altri

Edgar Rice Burroughs (Chicago, 1º settembre 1875 – Encino, 19 marzo 1950) è noto ai più per essere il creatore del mitico personaggio di Tarzan, ma nel campo fantascientifico è famoso per i altri suoi cicli quali Il Ciclo di Pellucidar, Il Ciclo della Luna, Il Ciclo di Venere e, soprattutto Il Ciclo di Marte dove il suo eroe, il terrestre John Carter, viene proiettato su Barsoom, cioè Marte per vivervi le avventure più epiche e incredibili.

Edgar Rice Burroughs: BarsoomA questo ciclo, composto da undici romanzi, appartiene il film “John Carter” (John Carter) del 2012 per la regia di Andrew Stanton, che narra soprattutto le avventure del primo volume, noto inizialmente con il titolo Sotto le lune di Marte (Under the Moons of Mars o A Princess of Mars, 1912).

Lo scrittore, poco convinto del successo del libro, firmò con lo pseudonimo Normal Bean (un tipo qualsiasi).

John Carter è un ufficiale dell’esercito americano reduce della Guerra Civile che, dopo essersi addormentato in una grotta dove si era rifugiato per fuggire a dei guerrieri Apache, si risveglia fortunosamente trasportato su Marte.

Lì sarà protagonista di un’altra guerra civile: quella tra diverse razze aliene che popolano il Pianeta Rosso.

Visto lo scarso successo commerciale è improbabile che le avventure continuino.

Edgar Rice Burroughs: Princess of MarsTre anni prima però era uscito un altro film sulle avventure di John Carter su Marte; da noi è inedito che si intitola “Princess of Mars” ed è diretto da Mark Atkins.

Il film ci presenta un soldato americano di nome John Carter di pattuglia in Afghanistan, quando cade in un agguato teso da un gruppo di insorti e lasciato per morto.

Viene invece recuperato e portato in una base segreta militare, dove gli viene detto che l’unica sua speranza di sopravvivenza è un dispositivo di teletrasporto sperimentale.

Non avendo altra scelta Carter accetta…

Carter si sveglia da solo e illeso sulla superficie di Marte. Qui cerca di alzarsi e compie un balzo in aria di sei piedi. Grazie alla minore gravità si ritrova una forza sovraumana e viene coinvolto in una guerra tra la razza militarista: i Tharks che lo accolgono come uno di loro, e le altre razze autoctone di Marte.

Riuscirà a rimanere neutrale nella guerra tra i Tharks e la bella principessa di Marte della quale si è innamorato? E quando appare una minaccia maggiore per entrambe le razze aliene, egli deve convincere tutte le fazioni nemiche a lavorare insieme per combattere il nemico comune.

Niente di che, siamo s’accordo, ma da qui al dire che il film di Andrew Stanton è il primo in assoluto sul personaggio creato da Edgar Rice Burroughs ce ne corre… tipico errore da critico.

Come abbiamo peraltro già accennato “War of the Worlds 2 – The Next Wave” di C.Thomas Howell del 2008 è il sequel di War of the Worlds- L’ invasione del 2005.

Infatti, Sono passati due anni dall’invasione marziana sul nostro pianeta, ma gli invasori non hanno per nulla abbandonato i loro piani di conquista e compaiono in una cittadina usando armi molto più potenti di prima. Inoltre, sono anche in grado di volare.

George Herbert, superstite dalla prima invasione e involontario salvatore della Terra in quanto aveva inoculato agli alieni il virus della rabbia, si è rifugiato in casa con suo figlio e sente uno strano suono provenire dalla radio. Sicché comprende che le macchine sono comandate direttamente dal pianeta.

Gli invasori si avventano su Parigi con le potenti macchine, distruggendola. Quindi ai terrestri non resta che inviare una nave spaziale su Marte per combattere gli invasori sul loro pianeta usando un virus mortale. Tutto sembra risolto tranne che per una cosa: quello strano rumore per radio c’è ancora…

Nel 2012 abbiamo un altro inedito che ha a che fare con La Guerra dei mondi di H.G. Wells. Si tratta di “War Of The Worlds the True Story” per la regia di Timothy Ines.

Autore, giornalista e ultimo superstite della guerra dei mondi, Bertie Wells, viene intervistato e racconta della guerra che c’è stata nel 1900 tra la Terra e Marte. Di come i marziani siano arrivati sulla Terra con le loro macchine e della sua storia personale nell’affannosa ricerca della moglie in mezzo alla distruzione avvenuta per mano degli invasori alieni.

Last Days on Mars” è del 2013, per la regia di Ruari Robinson. Una produzione inglese che affronta un tema possibile nella esplorazione spaziale: il pericolo di essere infettati da microrganismi alieni peraltro già presentato nel precedente “2030: Sbarco su Marte”.

Infatti, il film racconta la storia di un gruppo di astronauti che affrontano una missione esplorativa su Marte. Qui scopriranno delle colonie di batteri che vivono nelle profondità dei terreni ghiacciati e ne rimarranno infettati.

Anche “The Great Martian War 1913 – 1917” (The Great Martian War 1913 – 1917) è un film canadese del 2013 girato e assemblato da Mike Slee e si ispira al romanzo di H.G. Wells “La Guerra dei Mondi”, ma l’approccio è quanto mai originale. Si tratta, infatti di un film-documentario che racconta la guerra marziana del 1913-1917.

L’Europa è sulle spine nel secondo decennio del 20° secolo, quando tutti si aspettavano una spaventosa guerra tra le grandi potenze europee. Ma nel 1913, qualcosa si schiantò nelle foreste del sud ovest tedesco.

Vengono inviate truppe a indagare, ma sono spazzate via.

Macchine da combattimento marziane hanno iniziato a compiere il loro cammino distruttivo attraverso l’Europa occidentale e i paesi d’Europa che cercano di opporsi.

Il film si avvale di molte sequenze d’epoca con efficace interposizione di marziani e delle loro macchine.

The MartianSopravvissuto -The Martian” (The Martian) di Ridley Scott è in film del 2015, tratto dall’omonimo racconto di Andy Weir.

Si narra la storia dell’astronauta Mark Watney che fa parte dell’equipaggio di una missione umana su Marte. Però, in seguito a una violenta tempesta di sabbia, viene creduto morto dai suoi compagni e abbandonato sul pianeta inospitale.

Mark ha solo scarsi rifornimenti e deve trovare il modo di sopravvivere e di mandare un segnale alla Terra per far sapere che è vivo. Gli toccherà comunque attendere quattro anni prima dell’arrivo di una nuova spedizione.

Sulla Terra, intanto, la NASA lavora con una equipe di scienziati per riportare a casa “il marziano”, mentre i suoi compagni cercano di effettuare un’audace missione di salvataggio.

Tra le uscite televisive e in videocassetta vogliamo ricordare soprattutto “Cronache Marziane” (Martian Cronicle) di Michael Anderson, film del 1979.

Una trasposizione che non distrugge completamente il romanzo di Ray Bradbury e che sembrava interessante in quanto la sceneggiatura era curata da Richard Matheson il, quale, una volta vista la prima puntata assieme allo stesso Bradbury se ne scusò moltissimo affermando che era veramente una storia mal condotta, senza un minimo dell’atmosfera e della poesia che hanno i racconti di Ray Bradbury. Matheson ha dichiarato inoltre che il produttore ha cambiato totalmente il suo script.

Noi, da parte nostra, non possiamo che essere d’accordo e aggiungere che gli effetti speciali sono elementari.

i marzianiEsiste anche una versione cinematografica dello sceneggiato, mai presentata in Italia. “I Marziani invadono la Terra” (Lobsterman from Mars) del 1988 di Stanley Sheff, un film nel film, demenziale come pochi ma, forse, proprio per questo, più divertente di altri.

Non ricordate a Tony Curtis di averlo interpretato…

 

Copertina tratta da ArtStation che ringraziamo.

Vanni Mongini
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Tra i maggiori specialisti mondiali di cinema SF (Science Fiction) è nato a Quartesana (Fe) il 14 luglio 1944 e fino da ragazzino si è appassionato all'argomento non perdendosi una pellicola al cinema. Innumerevoli le sue pubblicazioni. La più recente è il saggio in tre volumi “Dietro le quinte del cinema di Fantascienza, per le Edizioni Della Vigna scritta con Mario Luca Moretti.”

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