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Incontri ravvicinati con uno strano individuo… Io!

Incontri ravvicinati con uno strano individuo… Io!

Come ho avuto modo di raccontare, magari per voi fino alla nausea, il tramonto del mio spazio vitale non mi ha cambiato affatto. Sono rimasto un insieme di pensieri e di cambiamenti d’umore.

Forse sono diventato meno irritabile, meno sanguigno e sostanzialmente meno stupido, ma non credo che questo sottile miglioramento (se pur lo è), non sia dovuto alla mia età, ma piuttosto a un insieme di fatti.

Prima di tutto la terribile, improvvisa mancanza di mia moglie, un evento dal quale non mi riprenderò mai.

Questa tragedia mi ha fatto riflettere e mi ha fatto capire come lei sia stata una persona gentile e generosa oltre ogni limite. Tra i tanti nomignoli, quello che per lei preferivo era, “Giovanna D’Arco–che–si-costruisce–la-pira-da–sola–e-ci-sale-per-immolarsi.”

Ma di lei ho già detto e valgono tutti i riscontri che, sia io che mia figlia, abbiamo avuto: assolutamente positivi da parte di tutti quelli che l’hanno conosciuta, apprezzata e rispettata.

Poi, a parte i miei famigliari: mio fratello, i miei figli e i miei nipoti, esiste tutta una categoria di persone che posso considerare veramente amici e che, nei momenti più difficili per me, mi hanno aiutato anche finanziariamente nell’attesa. Una lunga attesa perché le solite idiozie burocratiche si degnino per darti la pensione di reversibilità.

Ormai lo sappiamo: lo stato, di qualunque tipo sia, la sua schifosa burocrazia, il vero cancro di questo paese, quando deve avere ti dà le date e i termini oltre i quali non puoi sgarrare, però quando è lui in debito con te, fai in tempo a morire di fame e di vecchiaia duecento volte.

Non parliamo di questo, parliamo, ancora una volta, di quanto la mia passione sviscerata per i miei tre mondi mi abbiano dato, sempre: L’astronomia, la fantascienza e la conquista dello spazio.

Anche di questo ho già parlato ma lo riassumo brevemente: Sono nato come appassionato di astronomia e, in gioventù volevo diventare un astronomo, ma mio padre, lungimirante, pur non obbligandomi mai su nulla, mi aveva detto:

«Te lo sconsiglio caldamente, non si tratta solo di guardare il cielo, ma dovresti imparare la matematica e questo sarebbe un compito non facile per ogni essere umano e impossibile per te: non si può far capire dei calcoli a un sognatore.»

…E aveva ragione.

Il fatto che poi mi sia interessato alla fantascienza e ai voli spaziali mi ha permesso di lavorare scrivendo, unica cosa nella quale mi arrabattavo, e lo faccio ancora, per imperversare ancora.

Dopo 54 anni di (chiamiamola) carriera, sono ancora qui a rompervi le scatole… ma questo va bene, perché quando vedo i modellini dei miei tre mondi, o i libri, le riviste e li mostro orgoglioso ai miei amici, la cosa mi fa, come dico sempre, guadagnare un altro refolo di vita…

Due libri, i primi mai usciti in Italia, sul cinema di fantascienza, mi hanno portato tra voi e, diciamolo, mi sono sentito meno solo, meno preso in giro dai miei compagni di scuola ghignanti e anche dai miei parenti che, consideravano questa mia passione solo una strana, ignota e assurda, perdita di tempo che mi allontanava dagli studi. Studi dei quali mi importava pochissimo.

Io non me ne rendevo conto, ma la mia strada era segnata e l’ho percorsa in un periodo in parte più facile, anche perché il cinema di fantascienza, quello vero, senza super eroi e robottoni, era poco visto, poco conosciuto e molto snobbato dalla gente di tutti i giorni per cui esistevano solo e soprattutto, il calcio, il ciclismo e le donne… beh, su queste ultime non avevano tutti i torti…

Devo dire che in questo senso, cioè occuparmi di cinema di fantascienza, ero veramente tra i pochi. A quell’epoca ricordo solo Luigi Cozzi e, il resto, era un baratro totale.

Solo oggi, cioè in tempi più recenti, ne sono fioriti altri veramente in gamba e non degli scopiazzatori, limitati nella conoscenza della materia, o esaltati in maniera ridicola solo su due o tre film, ignorando “la teoria del tutto”.

Molti di coloro che se ne occupano o leggono di cinema, mi chiamano “Maestro” e, vorrei sapere come hanno fatto a intuirlo perché, avendo frequentato, con fatica, le magistrali, sono davvero maestro, anche se non ho mai insegnato. Tranne, forse, tenendo una conferenza, ma in quel caso, preferisco usare il termine “incontri.”

Incontri sui miei mondi, sempre in maniera semplice e non criptica e, soprattutto non critica.

Mi sono sempre considerato come un dottore di campagna o come un maestro di prima elementare che dà ai suoi alunni qualche semplice informazione perché poi proseguano verso l’università e, soprattutto, ho sempre insistito che parlassero o scrivessero in maniera chiara, semplice, senza usare quei paroloni da vocabolario che pochi “eletti” conoscono.

Mi è stato detto che alcuni non sono riusciti a “emergere.” Termine che ritengo esagerato per questo piccolo mondo pieno di esaltati che credono di essere grandi in un pianeta che in realtà è solo un asteroide di piccole dimensioni.

Non parlo qui di chi non aveva nulla da dire e non poteva certo alzare la testa dal gorgo. Il gorgo è quel non luogo in cui si combatte spesso un’inutile e stupida guerra. Dove tutti sono pronti a far la forca agli altri. Gente che non solo non dà il minimo aiuto, ma spesso, ti scarica addosso un disintegratore e lo fa in maniera viscida, laida, mucillaginosa e proteiforme, sogghignando di perfido godimento…

Intendo invece chi afferma di non essere riuscito a emergere pur essendo competente e valido, imprigionato in una sorta di limbo.

Be’, in questo caso sono convinto che sia solo colpa sua! Perché se è vero che non si deve essere dei forcaioli, nemmeno bisogna agire come Don Abbondio: un vaso di coccio, tra vasi indistruttibili.

Si deve invece proseguire consci delle proprie capacità… Se hai fiducia in te stesso, caro lettore, combinerai sempre qualcosa di buono, qualunque azione tu possa intraprendere. Ovvio: se ne hai le capacità!

Solo qui mi piace fare un brevissimo cenno ai veri amici e amiche, quanti? Tanti di quelli che sono intervenuti per aiutarmi, capirmi ed essere vicini a me… e ai miei sogni…

I miei amici più cari provengono tutti dal mondo della fantascienza che io ho frequentato e frequento ancora fino a che mi sarà possibile. Di loro, scusate, non ho bisogno di parlare. Loro lo sanno benissimo.

Però, viene da sé: in questo ambiente incontri le persone più disparate. Moltissimi saccenti giovani imparati, uomini e donne che hai cercato di aiutare senza secondi fini e che poi ti hanno tradito. Non hanno tradito tanto me, quanto un’amicizia che io ritenevo importante.

E non è che vengano solo dal nord, dal centro o dal Sud: l’Italia è una, anche se tre sono le sue parti e io ho conosciuto persone splendide o emeriti… “censura”. Sia che provenissero… da qualsiasi  parte di questo stupido paese.

Amici e amiche che consideravo cari e che sì mi hanno tradito o buttato via come uno straccio vecchio. Per fortuna il numero di amici e amiche che mi stimano per il mio lavoro e pure indipendentemente da esso è enormemente superiore, perché i miei mondi li hanno portati a conoscermi e io a fare amicizia con loro.

No, non farò i nomi dei traditori, anche se mi piacerebbe farlo. Ma non voglio più aver a che fare con degli esseri… inumani.

Però è giusto che io spieghi, che parlo dei commenti di persone stupide, tradimenti di invidiosi, di isterici o di isteriche, di biliosi o di ignoranti che lasciano il tempo che trovano.

Alcuni lo fanno perché hanno scritto qualche cosetta, disegnato qualche tavola, scritto qualche poesiola e per questo si esaltano provando a vivere sempre sotto i riflettori, coperti di premi e riconoscimenti.

Eppure, sarebbe meglio considerarli come pile scariche che, credendosi grandi, pensano di aver raggiunto il successo.

Come in ogni ambiente, poi, le persone sono diverse.

Vivono e se ne vanno tante persone con cui non sempre è possibile coabitare da colleghi in armonia e rispetto reciproco. Tra i vari traditori, ho scoperto che non c’è differenza fra uomini e donne: le donne sanno essere deliziose, gentili ma anche boriose ed isteriche.

I maschietti disprezzabili, invece, sono fuori di testa e sparano idiozie, o si ammantano di una gloria pari alla loro stupidità.

Atteggiamento tipico di invidiosi e instabili. Con questa gente non devi osare fornire un parere discorde, perché ti azzannano subito, come se tu li avessi presi a calci sui denti.

E tutto solo per aver dato, gentilmente, un’opinione sincera e priva di secondi fini e solo e unicamente per amicizia. Ciò che per loro è normale, per me è fragilità, presunzione e idiozia.

È solo qui che trovi esaltati ed esaltate geni creativi che si ritengono grandi e che in realtà sono più piccoli di un virus.

Ma il peggio è quando tratti con personaggi noti e, se solo osi dire qualcosa di diverso riguardo alle cose che scrivono o che disegnano, ti trattano a pesci in faccia, come se il loro verbo, o il loro disegno fosse di qualità immortale.

Piantatela, ragazze e ragazzi, siamo un piccolo mondo e la gloria è piccola. Scendete dal pero e comportatevi da esseri umani almeno voi, che vivete nel futuro, quel futuro che, con il vostro comportamento fate intravedere il Polo Sud o, meglio, il lato Oscuro della Forza, non ne vale la pena… in fondo non ne vale sinceramente la pena perché una vera e sincera amicizia è più rara che trovare pianeti abitati nel nostro universo…

Non posso non concludere dicendo grazie, sinceramente grazie a coloro che mi sono ancora vicini, che mi hanno aiutato e che, bontà loro, sono restati come parte di me e sono contento di aver perso gli altri…

Sappi questo caro lettore o lettrice: Io sono piccolo, probabilmente il più piccolo dei piccoli, ma esisto ancora come essere umano e non come parassita o finto amico e non considero nemmeno un errore dirtelo davanti e non dietro le spalle: si tratta di un parere da parte di uno che magari, sbagliando in buona fede, vuole solo aiutarti.

In questo mondo variegato di gente in gamba, di stupidi, di ingenui, di gente sbarellata e fuori di testa, io vivo, parlo, scrivo e, se posso aiuto anche se, in cambio, qualche volta ho ricevuto schiaffi, per fortuna solo virtuali assieme a delle grosse delusioni.

Questo mondo, questo mio mondo è un pianeta di fantasia, una fantasia che ti permette di comprendere anche la realtà ed è uno dei tanti modi, forse tra i più originali, di conoscere persone comunque generalmente diverse da quelle che altri ambienti ti possano dare.

Prosit

 

Vanni Mongini
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Tra i maggiori specialisti mondiali di cinema SF (Science Fiction) è nato a Quartesana (Fe) il 14 luglio 1944 e fino da ragazzino si è appassionato all'argomento non perdendosi una pellicola al cinema. Innumerevoli le sue pubblicazioni. La più recente è il saggio in tre volumi “Dietro le quinte del cinema di Fantascienza, per le Edizioni Della Vigna scritta con Mario Luca Moretti.”

1 Commento

  1. Diego

    Sei un maestro dell’immaginazione, sei il vento fresco in una notte piena di stelle, l’invito a staccare gli occhi dalla terra e puntarli al cielo. Il tuo telescopio ha una risoluzione molto più potente di qualcunque telescopio mai costruito… quella dell’immaginazione. Grazie.

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