METEO CONCERTO – CENTO PAROLE
Nel microracconto di oggi, la società ha dato luogo a un controllo climatico tale da sfociare, in alcuni casi, in abilità artistiche. Però il protagonista sembra approfittarsene un po’…
t.c.b.
Meteo concerto, di Giovanni Ortu
Guardo le carte del divorzio sul tavolo del camerino, ancora sigillate. Lo specchio antiquato, le riproduzioni anastatiche, tutto mi ricorda Elisabetta, così melodrammatica, così irritante.
“Ti odio” sussurro mentre mi preparo.
Decine di filarmoniche attorno al mondo mi aspettano per suonare, in sincrono con le sonde climatiche, i movimenti del primo meteo-concerto.
“Ti odio” ripeto mentre altero i parametri satellitari. Inizia lo spettacolo in streaming, applausi in mondovisione.
Dopo il “lento” introduttivo, con un “fortissimo” evoco i venti ciclonici. Seguendo i movimenti della bacchetta, i fulmini inceneriscono Elisabetta e la casa di plastica dove si è trasferita, disperdendo le ceneri nell’oceano. Sorrido.
Il racconto “Meteo concerto” è World © di Giovanni Ortu. All rights reserved.
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Grazie al ritrovamento di un’antica traccia, il cui titolo era Thunderstruck, alcuni recenti studi hanno confermato che il pezzo eseguito dal protagonista del racconto è un omaggio a un antico gruppo rock (n.d.r.).
Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.