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L’intera nostra esistenza è condizionata dalle scelte che facciamo, a volte difficili. Tacere o ribellarsi. Fuggire o resistere. Vivere o morire.
Quel giorno, Anna non poteva immaginare che dalla sua scelta sarebbero poi dipese le sorti dell’umanità: cornetto vuoto o alla crema?

Marco Franchin 21gennaio 2021

 

Era un’afosa giornata di Luglio, una di quelle giornate nelle quali anche i pensieri ti si appiccicano alla pelle, ti imperlano la fronte e si rifiutano di scivolare via. Anna invece avrebbe voluto dimenticare i propri imminenti appuntamenti: l’esame universitario, l’ultimo della carriera accademica, e la visita da Franca, la…

«Desidera?» La voce della cameriera che l’aveva raggiunta al tavolino interruppe i suoi pensieri facendola sobbalzare.

«Un cappuccino tiepido per favore e un cornetto».

«Certamente. Il cornetto lo preferisce vuoto o alla crema?»

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Grenw era soddisfatto. Si trovava all’interno della capsula in orbita geostazionaria attorno alla Terra da quasi tre giorni. Tre giorni durante i quali aveva attentamente monitorato lo svilupparsi di quelle spore tossiche che entro due ore si sarebbero sparse su tutto il pianeta causando morte ovunque. Spore selezionate scrupolosamente dagli scienziati di Reww, il suo pianeta di origine, spore che avrebbero preparato il terreno per l’invasione. Quasi un secolo di studi e di scrupolosi innesti nucleici avevano portato allo sviluppo dell’arma batteriologica finale. Dopo un lungo viaggio durato cinquanta anni si era avvicinato alla Terra, in totale invisibilità elettromagnetica, all’interno dell’angusta navicella: solo poche ore lo separavano dalla vittoria.

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Anna stava pensando all’esame del pomeriggio, non era certo importante come fosse il cornetto, per cui rispose, con accento leggermente stizzito, ripetendo l’ultima parola udita: «crema», aggiungendo un «grazie» in ritardo, come per scusarsi del proprio tono, mentre la cameriera era già tornata sui suoi passi e non l’avrebbe comunque più udita.

La colazione arrivò in pochi minuti. Il cappuccino era tiepido al punto giusto, sopportabile in quella giornata già così calda per quell’ora mattutina. Il cornetto alla crema era lì, sul piattino, invitante come un’oasi nel deserto.

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L’allarme all’interno della navicella si accese, Grenw balzò dal posto di comando e trafficò preoccupato sui comandi della console: la temperatura della cultura delle spore stava aumentando pericolosamente.

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Anna stava ripassando gli argomenti dell’esame. Un ultimo sforzo e si sarebbe laureata! La giornata era di quelle memorabili, per questo motivo aveva deciso di fare uno strappo alla regola e assegnarsi un premio speciale. Con fare quasi voluttuoso spezzò a metà il cornetto e osservò con piacere la gialla crema che lo riempiva, pregustandone il piacevole sapore.

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Entro pochi minuti le spore così faticosamente coltivate sarebbero diventate un’inutile massa zuccherina. Grenw doveva fare qualcosa, ma non sapeva cosa. Gli studi erano stati approfonditi, la ricerca del contenitore anche: un impasto composto dal settanta percento di carboidrati, amido, proteine e fibre, con al suo interno una cultura ad alto contenuto di lipidi e colesterolo, indispensabili per il sostentamento e sviluppo delle spore. Unico punto debole la temperatura, oltre i cinque – sei gradi il processo di sviluppo si sarebbe interrotto subentrando quello di putrefazione. La cultura individuata però era sempre stata al disotto di questo livello: cosa stava succedendo?

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Fu in quel momento che Anna vide, dall’altra parte della strada, Franca, la sua dietologa. Con mossa fulminea la ragazza gettò il cornetto spezzato in due dentro un cestino dei rifiuti vicino a lei, pregando che la dottoressa non l’avesse vista, e così fu. Con passo rapido il medico attraversò la strada senza degnare la ragazza di uno sguardo. Anna osservò il cornetto sacrificato troppo frettolosamente scaldarsi sotto quel sole estivo.

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«Come sarebbe a dire che è tutto da rifare?» le urla del generale Tehhk penetrarono le cavità uditive di Grenw (non si potevano certo definire orecchie ma ne fungevano allo scopo) come frecce appuntite.

«Generale,» tentò di giustificarsi il soldato «l’ambiente era sicuro, da diversi giorni sui cinque gradi, umidità costante, assenza di luce, come potevo immaginare…».

«Non l’abbiamo inviata sulla Terra per immaginare! Avrebbe dovuto verificare e accertare la sicurezza dell’involucro protettivo! Ora la nostra invasione è rimandata di secoli! Ne pagherà le conseguenze!» Il timer dell’autodistruzione si accese e iniziò a correre verso lo zero mentre Grenw lo osservava rassegnato, maledicendo il giorno in cui aveva accettato l’incarico.

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Le stesse maledizioni Anna ora le stava lanciando a se stessa per quel suo gesto inconsulto. Avrebbe dovuto attendere e non farsi prendere dal panico gettando il cornetto nella spazzatura. Se solo avesse aspettato un attimo ora lo starebbe gustando ancora freddo e cremoso. Fu in quel momento che decise: mai più cornetti alla crema e mai più scelte improvvise; quella decisione sbagliata le avrebbe rovinato il resto della giornata.

 

Il racconto è tratto da un Twincipt di Marco Franchin, come segnalato all’inizio. La copertina è tratta dal ricettario de Il Club delle Ricette.

 

 

Mirco Goldoni
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nasce presso questo sito come autore inizialmente di Twincipit e successivamente pubblicando un primo racconto tratto dal Twincipit di un altro Autore. Ha uno stile sicuro, che lo potrà lanciare verso mete più importanti.

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