Twincipit: una nuova sfida
Il Twincipit è una parola mai vista prima!
In copertina un incipit di Tolkien tratto da “Vita da lettore” di Giovanni Munari
Raccogliendo la provocazione di un bellissimo e brevissimo racconto di Pierfrancesco Prosperi, mi sono subito domandato se sia possibile scrivere, non dico un racconto, ma per lo meno un incipit di fantascienza nel breve ambito di un SMS. Vale a dire 160 caratteri.
È chiaro che leggendo un incipit è possibile immaginare chissà quante cose e secondo me e secondo molti, è assolutamente fantastico l’incipit di Moby Dick:
Chiamatemi Ismaele.
Due sole parole, che mi hanno fulminato a quattordici anni quando ho letto per la prima volta Moby Dick in versione integrale. Il più breve e fantastico incipit che io ricordi. Incapace da sempre di emularlo!
Tuttavia, per non limitarci ai tristi 160 caratteri di un SMS, possiamo modificare la sfida con il limite di un testo Twitter! Dallo scorso anno Twitter ammette l’utilizzo fino a un massimo di 280 caratteri: naturalmente tutto compreso, spazi e segni speciali, se necessari.
Prendiamo il nostro incipit di Moby Dick più esteso, nella spettacolosa traduzione di Cesare Pavese:
Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo.
Sono esattamente 226 caratteri, tutto compreso: punti, lineette spazi.
A me verrebbe subito voglia di scrivere il seguito. Sarebbe qualcosa di assolutamente diverso dalla Balena Bianca, ma sarebbe comunque qualcosa di grandioso, perché quell’incipit fa venire voglia di scrivere qualcosa di grandioso.
Per ciò che riguarda il limite di Twitter ampliato a 280 caratteri, pare che abbia fatto molto bene al social. Ecco cosa riporta, per esempio, La Repubblica:
A un anno di distanza il social dell’uccellino mette in evidenza una serie di cambiamenti legati ai tweet XL. Per esempio, da quando i caratteri sono raddoppiati, pare che i 330 milioni di utenti siano diventati più gentili.
Per esempio, c’è stato un incremento nell’utilizzo di espressioni come “per favore” (+54%) e del semplice “grazie” (+22%).
Non poco, in un’arena che diventa spesso verbalmente spietata.
Inoltre si usano meno le abbreviazioni. Formule come “gr8”, “b4” e “sry”, rispettivamente al posto di “great”, “before” e “sorry” sono diminuite dal 5 al 36%. Al loro posto si usano, con una crescita dal 31 al 70%, le relative forme estese.
Adesso proviamo a vedere qualche altro incipit utilizzando i limiti consentiti da Twitter.
I testi sono tutti ricavati dal sito Fantascienza.net, con la sua pagina degli incipit.
Ballard, Deserto d’acqua:
Fra breve il caldo sarebbe diventato insopportabile. Affacciato al balcone dell’albergo, poco dopo le otto, Kerans guardò il sole levarsi fra i fitti cespugli di gimmosperme giganti che crescevano sui tetti dei grandi magazzini abbandonati, quattrocento metri più in là.
270 caratteri, traduzione di Stefano Torossi.
K. Dick, L’Occhio nel cielo:
Alle quattro del pomeriggio del 2 ottobre 1959 il deflettore di fasci protonici del bevatrone di Belmont tradì i suoi inventori. Dopo, tutto accadde in un lampo.
162 caratteri, traduzione di Beata della Frattina.
Evangelisti, Il corpo e il sangue di Eymerich:
Il Falco Notturno si accostò alla porta dell’Antro Interno e tracciò un cerchio con l’unghia del pollice. Si aprì subito uno spioncino e apparve un occhio torvo. – Chi sei? – chiese Klexter con voce acuta. Invece di rispondere, il Falco Notturno fece un breve sibilo con le labbra.
Questo è un caso che definirei perfetto: 280 caratteri!
Devo dire che l’incipit di Valerio Evangelisti mi sembra il più suggestivo di tutti. Credo che gli scrittori amanti dell’horror possano essere presi dal desiderio di emulare Valerio con una nuova storia che condivida il medesimo inizio.
A questo punto, volendo andare sul pratico, credo sarebbe bello e interessante lanciare una nuova, grande sfida.
Anzi, io la vedo come una doppia sfida.
- Scrivere un incipit suggestivo con un massimo di 280 caratteri e uno spunto di fantascienza, fantasy, o horror. Non è come per i Drabble: qui è sufficiente che i testi siano inferiori o uguali ai 280 caratteri: compresi i segni di punteggiatura, spazi eccetera. Un merito, anzi, per il testo più breve e suggestivo.
- I lettori (non lo stesso autore che ha scritto l’incipit) potrà selezionare uno degli incipit pubblicati e proseguire con un breve racconto che inizi a quel modo. Ovviamente potranno utilizzare lo stesso incipit autori diversi, perché proprio questo è il bello!
Tutti gli incipit e poi i racconti, dovranno essere inviati a redazione@altrimondi.org
La Redazione farà la sua scelta e gli incipit più belli e suggestivi saranno pubblicati in piccoli gruppi, segnalando l’autore o l’autrice. Naturalmente aggiungeremo i nostri commenti.
Al contrario di quanto succede al momento con i Drabble, mandate la vostra fitografia e noi la pubblicheremo, in piccolo, a fronte del vostro Twincipit.
Osserveremo la popolarità della nostra provocazione: se il risultato sarà abbondante e valido, potremo produrre un libro stampato di incipit e racconti, arricchito dalle tavole di famosi illustratori.
Troveremo un Editore che abbia interesse alla proposta.
Ma naturalmente prima bisogna scrivere qualcosa di molto bello!
Quasi inutile dire che se non riceveremo un numero importante di proposte, non proseguiremo con questa iniziativa.
Fatevi sotto.
Franco Giambalvo
Appassionato di fantascienza da sempre, ma ha scoperto di esserlo in quarta elementare quando lo hanno portato a vedere "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin: era il 1953 e avrebbe compiuto nove anni in quell'autunno. In seguito ha potuto scrivere con l'aiuto di Vittorio Curtoni e ha pubblicato un romanzo, del tutto ignorato, dagli Editori e dai lettori. Ma non si lamenta troppo: ama la fantascienza!
Bellissima iniziativa. Credo che parteciperò.
Interessante! Appena inviato il mio! Grazie
Molto interessante, anch’io credo che parteciperò. Per quanto riguarda la tua breve carrellata di Incipit, secondo me, poteva sicuramente entrare in classifica questo: «Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto.» (Incipit di Neuromante).