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“Doctor Phibes, I presume”

“Doctor Phibes, I presume”

“Nove ti hanno uccisa e nove moriranno per ripagare la tua fine ingiusta. Nove volte nove saranno le loro sofferenze. Nessuno di loro si salverà: nove eternità per la tua” da L’abominevole Dr. Phibes (1971)

 

La vendetta si sa, è un piatto che va servito freddo. Ci sono però alcuni individui per cui la vendetta è un piatto da servirsi caldo, caldissimo. Se poi a insaporire il pasto aggiungiamo un pizzico di amor fou e/o qualche goccia di mad doctor il risultato diventa esplosivo.

Il tema della vendetta è sempre stato caro ai narratori delle vicende umane sin dai tempi della tragedia e dell’epica greca. Dall’Orestea di Eschilo, all’Elettra e alla Medea di Euripide, per non parlare dell’ira funesta del Pelide Achille, passando per Amleto di Shakespeare e a Dieci piccoli indiani di Agatha Christie  fino ai cinematografici La sposa in nero di Truffaut, Saw di James Wan e Kill Bill di Tarantino, solo per citare alcuni titoli, la vendetta è il sentimento che muove azioni drammatiche e dalle conseguenze inimmaginabili ed è spesso strumento di giustizia privata per atti che non si ritiene abbiano ricevuto il giusto contrappasso da parte della giustizia pubblica.

Incuneato in questa nicchia di roaring rampage of revenge, agli inizi degli anni Settanta appare sugli schermi un personaggio che diventerà un vero fenomeno di culto, Anton Phibes, protagonista del film conosciuto come L’abominevole dottor Phibes (The Abominable Dr. Phibes).

Parlare del mad doctor in questione significa parlare in particolare di colui che lo ha interpretato e cioè il gigantesco e gigionesco Vincent Price. E qui il discorso si fa più articolato, perché dopo la grande performance nel primo film diretto da Robert Fuest, Vincent Price raddoppiò con due pellicole successive che, pure se diverse per trama, tematiche e in un caso anche regista, fanno pensare a un’unica trilogia coerente: Frustrazione ( Dr. Phibes Rises Again) del 1972, regia sempre di Robert Fuest e Oscar insanguinato (Theatre of Blood) del 1973, regia di Douglas Hickox.

Ma andiamo per ordine e prendiamo in esame L’abominevole dottor Phibes del 1971.

il doctor phibes - manifesto

L’abominevole Dr. Phibes

Il regista Robert Fuest, poi sparito artisticamente dopo pochi film di qualche interesse, veniva da una pellicola molto interessante come Il mostro della strada di campagna (And Soon the Darkness) del 1970, piccolo capolavoro di tensione e orrore rurale molto apprezzato da critica e pubblico.

La storia narrata in L’Abominevole Dottor Phibes si svolge nell’Inghilterra degli anni ‘20 e narra le gesta del nostro Dottore, artefice di una complicata vendetta nei confronti dei medici che hanno operato l’amata moglie Victoria.

Phibes li accusa ingiustamente di averne provocato il decesso e, con l’aiuto dell’affascinante e silenziosa aiutante Vulnavia, condanna a morte tutto lo staff presente all’intervento utilizzando tecniche ispirate alle piaghe d’Egitto.

Indubbiamente oltre al virtuosismo creativo e grottesco delle metodologie architettate per la realizzazione del folle progetto, colpisce la ridondante teatralità che il nostro Vincent sa esprimere istrionicamente con il solo sguardo, perché il protagonista, orribilmente sfigurato in un incidente stradale, si copre il viso con una maschera con i tratti di Price e parla tramite un estensore vocale sul collo.

Se registi come Corman e compagnia bella in precedenza avevano non poco faticato a incanalare l’attore nei binari di una recitazione il più possibile sobria, qui Fuest lascia libero sfogo a tutti gli eccessi attoriali di Price, che in questo film mette in evidenza il suo amore sconfinato per il modo di recitazione tipico del cinema muto.

Come non vedere un collegamento con Lon Channey de Il fantasma dell’Opera del 1925! E non solo nella straripante teatralità dei gesti e nella comune deformità facciale, ma anche negli oggetti di scena utilizzati, come l’organo in stile art decò su cui si accaniscono entrambi per sfogare il loro dolore.

Sicuramente l’estetica degli aspetti tecnici, della scenografia e dei costumi è a tutti gli effetti una protagonista alla stregua degli attori in carne e ossa: eccessiva e sontuosa, come l’orchestra meccanica, l’organo già ricordato, gli abiti glamour ricchi di trine, paillettes, piume e sete luminose, viene immortalata da una fotografia che abusa di colori accesi e lisergici assolutamente stupefacenti.

Ma oltre alla bellezza formale, allo stile iconico della messa in scena, all’interpretazione guittesca del nostro Price, il film possiede alcuni elementi che senza alcun dubbio hanno influenzato molto dell’immaginario fantastico successivo.

In L’abominevole dottor Phibes il protagonista è un assassino seriale fascinoso dalla creatività alquanto eccentrica in fatto di esecuzioni. Anche se qui  siamo ancora ben lontani dai vari assassini mascherati, torture porn e frinchise di genere horror della storia recente, alcune idee bizzarre sono state poi palesemente riprese in altre pellicole, come la piaga della morte del primogenito, il figlio del chirurgo che solo trovando ed estraendo la chiave dal corpo del figlio potrà salvarlo da una morte orribile, meccanismo sadico che ritroveremo molto tempo dopo nella saga di Saw.

Last, but not least, come per ogni grand guignol in salsa anglosassone che si rispetti, il sangue e la violenza vengono sublimati dal contraltare grottesco dei dialoghi grondanti humor made in UK che vedono protagonisti gli investigatori coinvolti nell’indagine sugli strani decessi ad opera del geniale e pazzo dottore. Un contrasto che rende la trama ancora più godibile e spassosa. Tutti questi elementi resero il film un successo inaspettato di critica e pubblico, trasformandolo in un vero e proprio oggetto di culto per gli appassionati del genere horror/fantasy.

Fristrazione

Frustrazione

Con il seguito, Frustrazione (Dr. Phibes Rises Again), dell’anno dopo, gli sceneggiatori si distaccarono dal tema della vendetta.

Avevamo lasciato il nostro Dottore, pago delle azioni eseguite, alle prese con le Tenebre, l’ultima piaga che prevedeva l’auto-imbalsamazione nel sarcofago monumentale accanto alla amata Victoria, per giacere per sempre di fianco a lei in pace in un luogo recondito e inaccessibile.

Nel seguito, sempre diretto da Robert Fuest, Phibes risorge per una rara congiunzione di pianeti e intraprende un viaggio verso l’Egitto alla ricerca del Fiume della Vita per infondere di nuovo lo spirito vitale nel corpo dell’adorata moglie. Caricato sarcofago, orchestrina e organo su di un lussuoso transatlantico, Phibes richiama da una dimensione parallela la fedele aiutante Vulnavia e parte per il lungo cammino verso la rinascita.

Questa volta il suo antagonista è un ricchissimo magnate, Biederbeck,  anche lui imbarcato sullo stesso transatlantico e come Phibes sulle tracce del fiume sacro. Replicando la messinscena del primo film, anche in questo fin da subito si susseguono le morti più astruse attuate con tecniche e fantasie strampalate che vanno da scorpioni, a imbottigliamenti (nel vero senso della parola), fino a morse giganti e amenità simili.

In Frustrazione Phibes non insegue la vendetta, ma lotta in nome dell’amore imperituro ed elimina qualsiasi ostacolo si frapponga fra lui e il suo progetto muovendosi con eleganza tra paesaggi egiziani, tombe,  sarcofaghi, architetture liberty e oasi piene di insidie, insomma un po’ tutto quello che ritroveremo poi in Indiana Jones.

Pare che la produzione avesse pensato a una trama ancora più delirante per un terzo film, in cui il nostro Dottore avrebbe dovuto affrontare nazisti e vampiri, ma purtroppo (per noi) questo progetto non vide mai la luce. Fortunatamente però Vincent Price rinfocolò il suo stato di grazia nella parte del folle vendicatore seriale.

doctor phibes: theatre of blood

Theatre of blood

Nel 1973, l’anno successivo, il pubblico dei suoi estimatori venne deliziato dall’uscita di Oscar insanguinato (Theatre of Blood) pellicola inglese diretta da Douglas Hickox, regista noto per alcune pellicole di azione di successo e per essere il papà di Anthony Hickox (Waxwork).

In Theatre of Blood Price interpreta Edward Lionheart, un attore di poche qualità, ma molta presunzione che deluso per non aver ottenuto un riconoscimento da un gruppo di affermati critici teatrali, decide di farli fuori uno a uno ispirandosi alla tragica fine di personaggi tratti dalle opere di Shakespeare.

Per raggiungere lo scopo finge la sua morte e con l’aiuto della figlia (interpretata dalla bellissima Diana Rigg) e di una corte dei miracoli raccattata tra i barboni di Londra, pone in atto l’ennesima rappresentazione di cruente rese dei conti seriali, con l’utilizzo delle più bislacche e creative tecniche di esecuzione.

Anche in questo caso pazzia e vendetta vanno di pari passo, guidate da uno smodato narcisismo e da un irrazionale amor fou verso l’ars recitatoria. Lo svolgimento è molto simile a quello dei due film di Phibes. Qui si ritrova lo stesso gusto per il grottesco e gli eccessi nelle scenografie, nei costumi e nei trucchi e la storia si snoda tra istrionismo cialtronesco e sano umorismo nero molto british.

Se si guardano i film in successione ci si trova apparentemente di fronte a una sorta di saga formata da tre atti, tanto sono simili per sviluppo della trama e degli accadimenti.

Quanto allora c’è di Robert Fuest in Phibes e quanto c’è di Hickox in Theatre of Blood?

Dobbiamo questa sorta di firma comune solo al grande successo del primo film, L’Abominevole Dottor Phibes e alla conseguente realizzazione di cloni, seppur godibilissimi, per sfruttare il franchising Vincent Price? O è stato lo stesso attore a modellare storia e messinscena come un abito tagliato perfettamente su misura per la sua gigantesca istrionicità.

Forse non lo scopriremo mai. Ma poi saperlo, sinceramente, cui prodest? Godiamoci le vicende del Dottor Phibes e dell’attore Edward Lionheart con il solo rimpianto che siano finite.

In seguito Vincent Price ha lavorato in tanti altri film e ci ha regalato momenti gloriosi e icone indimenticabili in La casa dalle ombre lunghe, Le balene di agosto, Edward many di forbice e come voce narrante di Thriller, ma per molti fan dell’horror lui sarà per sempre il serial killer più stravagante, immaginifico e teatrale della storia del cinema fantastico.

 

Filmografia

L’abominevole dottor Phibes (The Abominable Dr. Phibes ) 1971
Regia: Robert Fuest
Sceneggiatura: James Whiton, William Goldstein

Interpreti e personaggi:
Vincent Price: Dottor Phibes
Joseph Cotten: Vesalius
Peter Jeffrey: Ispettore Trout
Virginia North: Vulnavia
Terry-Thomas: Longstreet
Caroline Munro: Victoria Regina Phibes

 

Frustrazione (Dr. Phibes Rises Again) 1972
Regia: Robert Fuest
Sceneggiatura: Robert Fuest e Robert Blees

Interpreti e personaggi:
Vincent Price: Dottor Phibes
Robert Quarry: Darius Biederbeck
Peter Jeffrey: Ispettore Trout
Valli Kemp: Vulnavia
Caroline Munro: Victoria Regina Phibes

 

Oscar insanguinato (Theatre of Blood) 1973
Regia: Douglas Hickox
Sceneggiatura: Anthony Greville-Bell

Interpreti e personaggi:
Vincent Price: Edward Lionheart
Diana Rigg: Edwina Lionheart
Robert Morley: Meredith Merridew
Dennis Price: Hector Snipe

 

Gabriela Guidetti
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Nata a Modena, fin da adolescente ho riempito la libreria con volumi di fantascienza e cinema. Ai tempi dell’università ho partecipato a un cineforum modenese, ho creato un club di fantascienza e scritto articoli per le vecchie fanzine. Poi ho avuto la possibilità di conoscere Giuliano Frattini, fondatore del club Moonbase ’99 e della convention Moonbound, della cui organizzazione ho fatto, e sto facendo, parte con mio marito. Sempre continuando a scrivere e pubblicare saggi e racconti.

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