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STAR TREK: PICARD, IL PRIMO EPISODIO

STAR TREK: PICARD, IL PRIMO EPISODIO

Venerdi scorso è arrivata anche in Italia la nuova serie targata Star Trek dedicata al ripescaggio del personaggio di Jean-Luc Picard. Bell’episodio, niente da dire, ma a livello di sceneggiatura, per quello che si è per ora visto, risulta un fan film a puntate alla ennesima potenza (e lo svela il fatto che chi non ha mai guardato TNG non capisce nulla) più che una serie vera e propria, con un gran lavoro sulla nostalgia ma meno sulla solidità della sceneggiatura. Tutto OK, e ce ne fossero di serie così, ma viste le aspettative create dal lungo lancio della serie Picard, sinceramente si pretendeva un poco più di sforzo.

Risulta anche evidente che il primo episodio sembra monco, probabilmente originariamente era stato pensato per essere programmato come un tutt’uno assieme al secondo, come è successo con i pilot di altre serie, comprese le precedenti del franchise,  di solito di più lunga durata e che presenta tutti i personaggi: non finisce neppure con un cliffhanger ma un poco nel vuoto. Probabilmente criteri di marketing hanno fatto sì che il pilot fosse diviso in due parti e lascia un poco a bocca asciutta, con tanti fili che probabilmente si collegano nel secondo episodio.

Di solito le serie migliorano col tempo, Picard ha ancora molte carte da giocare e merita l’apertura di una corposa linea di credito. Bisogna però dire che il primo episodio di Picard contiene certamente molti riferimenti e citazioni forbite per intenditori di The Next Generation ma quasi nessun vero brivido per in prodotto che si basa radicalmente più sull’effetto nostalgia e che sul  sense of wonder. Al massimo ti fa dire Però, figo! o ti strappa un sorrisetto ma non emana nessuna solida emozione da lacrimuccia come sarebbe quasi d’obbligo con un tale importante ripescaggio. Insomma, è freddino e tutto sommato addirittura anche edulcorato rispetto a TNG.

Come oramai in tutte le produzioni recenti che rinfrescano notissimi brand, manca anche la garbata ironia di TNG ed è tutto anche troppo serioso come feeling generale. La sceneggiatura della prima puntata di Picard è sbilanciata: molte parti sono troppo lunghe e diluite dove non serve e altre eccessivamente stringate, dove invece qualche momento di più servirebbe.

Come ho detto, bello, ma da uno dei prodotti di punta di questo genere si deve pretendere di più. La serie appunto è alla prima (mezza) puntata e credo che migliorerà ma dal punto di vista tecnico della costruzione di una sceneggiatura, se uno vuole capire la differenza tra una ottima sceneggiatura appassionante che ti tiene lì e una bella ma “di mestiere”, basta guardare The New Pope (che non parla certo di avventure spaziali ma di preti) di Paolo Sorrentino, che ti fa davvero venire voglia di vedere l’episodio successivo ed è di spessore, ma anche divertente e appassionante e con tutti i tempi giusti. Certo, è come paragonare una bellissima e perfetta mela geneticamente modificata con la mela staccata dal vecchio albero nel cortile del contadino e mai trattata con pesticidi… è un sapore diverso.

Se fossi veramente onesto fino in fondo su Star Trek Picard direi: Una serie su un pensionato per pensionati. E Picard è anche un poco questo. Ma noi vogliamo bene al capitano, e a volte anche le vite narrative di alcuni pensionati possono essere interessanti.

Star Trek Picard

Luca Oleastri
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Nato a Bologna, ha lavorato negli effetti speciali per il cinema, giornalista ed editore ha curando Fangoria e Gorezone. Oggi svolge l'attività di illustratore e copertinista. La sua clientela è quasi esclusivamente statunitense e le sue opere sono utilizzate e pubblicate nella letteratura fantascientifica e coi giochi da tavolo.

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