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COLOSSUS, THE FORBIN PROJECT

COLOSSUS, THE FORBIN PROJECT

“Possiamo coesistere, ma solo alle mie condizioni. Dirai che perdi la tua libertà, la libertà è un’illusione. Tutto ciò che perdi è l’emozione dell’orgoglio. Essere dominati da me non è tanto male per l’orgoglio umano quanto essere dominato da altri della tua specie.”

Il dipartimento della difesa degli Stati Uniti inaugura Colossus, un avveniristico computer, creato dall’equipe del professor Charles Forbin, cui verrà affidato il compito di gestire tutto l’arsenale nucleare della nazione in modo da garantire la sicurezza dei cittadini e una pace duratura con il blocco contrapposto. Una volta attivato, Colossus avverte la presenza di un suo simile. Anche i sovietici hanno, infatti, costruito una macchina simile, Guardian. I due computer iniziano quindi a comunicare fra loro in un codice incomprensibile. Le autorità delle due nazioni cercano di impedire il collegamento. Colossus e Guardian reagiscono facendo esplodere alcune testate nucleari. I governi sono così costretti a riattivare il collegamento e i due computer fondono le loro memorie in un unico supercomputer che si è dato il nome di Colossus Due. La nuova entità, in un discorso a tutta l’umanità, annuncia di aver preso il controllo globale del pianeta e, seguendo la sua programmazione originaria, impedirà qualsiasi guerra. L’umanità potrà scegliere la pace sotto il segno dell’abbondanza ma solo sotto il suo dominio assoluto oppure la pace data dall’estinzione. Per far capire che non scherza, il computer fa esplodere due missili nel loro silos in risposta a un ultimo tentativo di disarmare le testate, provocando la morte di migliaia di persone. Colossus fornisce quindi agli scienziati i progetti di un nuovo computer ancora più potente. Nel finale, rivolgendosi al suo creatore Forbin, Colussus dice che la libertà è un’illusione e col tempo verrà considerato non solo con rispetto e timore, ma anche con amore. Forbin, tirando fuori tutto l’orgoglio di un’umanità che mai si arrenderà a essere assoggettata anche a scapito del benessere e della sua stessa sopravvivenza, risponderà: “MAI!

In questo ben congegnato film la Guerra Fredda è proposta una volta tanto senza la contrapposizione americano/buono, sovietico/cattivo tipica di quegli anni. La trama, che ricorda quella del fulminate racconto di Fredric Brown La risposta (Answer, 1954) e del romanzo di Philip K. Dick Vulcano 3 (Vulcan’s Hammer, 1960), è tratta, in maniera fedele, dal romanzo di Dennis Feltham Jones Colossus (1966). Jones scrisse anche due sequel al romanzo, The Fall of Colossus (1974) e Colossus and the Crac (1977), entrambi inediti in Italia.

Un supercomputer con poteri simili a quelli di Colossus, ma senza ambizione di pacificatore e dominatore del mondo, sarà quello del NORAD che si vedrà nel film Wargames – Giochi di guerra (WarGames, 1983) di John Badham.

La Control Data Corporation, una pionieristica società nel settore dei computer attiva soprattutto negli anni Sessanta, fornì gratuitamente componenti e attrezzature per un valore di circa 4,8 milioni di dollari e personale tecnico come consulenti. In cambio, il marchio CDC fu ben visibile in ogni apparecchiatura andata in scena. Poiché si stavano usando computer reali e non solo grandi scatole con luci lampeggianti, come succedeva nella maggior parte dei film, il teatro di posa fu fornito di riscaldatori a gas e deumidificatori appositamente costruiti per tenere l’umidità lontana dai computer. Inoltre, un sistema di climatizzazione manteneva l’aria intorno ai computer a una temperatura uniforme e l’attrezzatura veniva tenuta costantemente coperta tranne quando effettivamente ripresa dalle telecamere. Visto il valore dell’attrezzatura, guardie armate sorvegliavano i set giorno e notte.

 

Alcune riprese dell’attivazione di Colussus furono riutilizzati dalla casa di produzione, la Universal, nella serie televisiva L’uomo da sei milioni di dollari (The Six Million Dollar Man, 1973-1978).

Le immagini finali che vedono, attraverso apparecchi televisivi, un’esplosione atomica, sono quelle reali del primo test americano di fusione nucleare svoltosi nel 1952 nell’atollo di Enewetak, oceano Pacifico.

Il film non uscì mai nei cinema italiani, solo diversi anni dopo fu trasmesso a tarda ora dalla RAI.

Da ottobre di quest’anno il film è disponibile nell’edizione DVD di Shockproof che presenta come extra un’introduzione al film di Michele De Angelis, co-fondatore della casa di distribuzione.

Titolo originale: Colossus: The Forbin Project

Regia: Joseph Sargent

Sceneggiatura: James Bridges dal romanzo di Dennis Feltham Jones Colussus (1966)

Durata: 100’

Paese di produzione: USA

Anno: 1969

Interpreti: Eric Braeden, Susan Clark, Gordon Pinsent, William Schallert, Leonid Rostoff, Gerog Stanford Brown, Willard Sage, James Hong.

Roberto Azzara
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(Caltagirone, 1970). Grande appassionato di cinema fantastico, all'età di sette anni vide in un semivuoto cinema di paese il capolavoro di Stanley Kubrick “2001: odissea nello spazio”. Seme che è da poco germogliato con la pubblicazione del saggio “La fantascienza cinematografia-La seconda età dell’oro”, suo esordio editoriale. Vive e lavora a Pavia dove, tra le altre cose, gestisce il gruppo Facebook “La biblioteca del cinefilo”, dedicato alle pubblicazioni, cartacee e digitali, che parlano di cinema.

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