2.0, APOTEOSI FANTA-HORROR INDIANA
Il mercato cinematografico indiano è in assoluto il secondo a livello mondiale dopo gli Stati Uniti e prima di tutti gli altri, compresa l’emergente Cina. Da solo produce annualmente quasi il doppio delle pellicole del mercato anglo-americano.
Non solo più di una delle sue star viene idolatrata fanaticamente dal pubblico, ma viene addirittura eletta a larga maggioranza nel parlamento di Nuova Delhi.
Il taglio dei film è ovviamente apertamente bollywoodiano, in altre parole caratterizzato dall’alternanza, peraltro spesso piacevole, tra scene di dialogo o azione e pittoresche e coloratissime coreografie con balletti e canzoni in perfetto stile hindi.
Quello che forse pochi sanno è che questa cinematografia ha una significativa presenza anche nel campo della fantascienza. Non si parla del fantastico in generale perché, tra magia e misticismo religioso, sono veramente migliaia le pellicole che potrebbero ascriversi al genere. Ci sono, infatti, almeno una ventina di grandi kolossal del genere, tutti costati nell’ordine di centinaia di milioni dollari che, o per imitazione o per invenzione originale, hanno ridefinito i parametri di questa narrazione secondo le usanze locali.
D’altronde, non dimentichiamo che questo è il paese dove sono nati di viaggi di Rama.
Venendo all’ultimissima produzione del genere dal titolo 2.0, diretto da Shankar Shanmugam, siamo di fronte a una spettacolare e adrenalinica pellicola che parte come un horror-splatter per poi dispiegare le ali nel vero senso del termine, ammiccando da un lato alla space opera più tradizionale e dall’altro alla moderna riscoperta delle mitografie legate all’eterno scontro tra bene e male, integrandoli con i Kaijū e i robot alla Pacific Rim.
La pellicola è il sequel del precedente kolossal fantascientifico Endhiran di cui reintroduce alcuni personaggi, come la superstar locale Rajinikanth nel ruolo del positivo scienziato Vaseegaran, attraverso l’escamotage della clonazione o della duplicazione-moltiplicazione elettronica robotica.
Da notare come l’attore e produttore Kumar interpreti Pakshi Rajan, probabilmente il primo supervillain ornitologo nella storia del cinema, spietato avversario delle compagnie telefoniche mondiali, responsabili della morte di milioni di volatili su tutto il pianeta e deciso a una spietata vendetta…
Sergio Giuffrida
Classe 1957, genovese di nascita, catanese d'origine e milanese d'adozione. Collabora alla nascita della fanzine critica universitaria 'Alternativa' di Giuseppe Caimmi, e successivamente alla rivista WOW. Dai primi anni Novanta al novembre 2021 è stato segretario del SNCCI Gruppo Lombardo. Attualmente è nel board di direzione con Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati e del WOW museo del fumetto, dell'illustrazione e del cinema d'animazione.